Israele, giornalista ucciso in Libano: Issam Abdallah lavorava per Reuters. Ferite due sue colleghe

Il fotoreporter libanese è morto nell'attacco nel sud del Libano lanciato da Israele

Venerdì 13 Ottobre 2023
Israele, giornalista ucciso in Libano: Issam Abdallah lavorava per Reuters. Ferite due sue colleghe

Il giornalista rimasto ucciso nell'attacco nel sud del Libano è Issam Abdallah, un fotoreporter libanese che lavorava per la Reuters.

Lo riporta Al Manar, la tv degli Hezbollah. Al-Jazeera, invece, conferma il ferimento delle sue giornaliste Carmen Jokhdar ed Ellie Brakhaya. Una di loro, in un video che circola online, appare a terra e dopo l'attacco urla di non sentirsi più le gambe. L'attacco è avvenuto nella zona di Alma ash-Shaab. L'esercito israeliano ha annunciato di aver poco fa «identificato colpi dal territorio libanese verso Israele» e «sta attualmente rispondendo con colpi di artiglieria e di tank verso la fonte dei colpi».

Israele Hamas, quali leggi sui crimini di guerra si applicano al conflitto e chi può indagare

Caos in Libano

È una «situazione molto pericolosa» quella del Libano, «il timore è il peggio» e «tutto è possibile». Parlano così con l'Adnkronos fonti informate libanesi nel giorno in cui è a Beirut il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian. Ha incontrato il premier Najib Miqati, ma anche il numero uno di Hezbollah, Hasan Nasrallah. «Uno sparo nel sud del Libano finirebbe per coinvolgere il Paese nella guerra a Gaza» e «non ci devono essere errori», dicono le fonti dopo l'attacco di sabato scorso di Hamas in Israele e la risposta israeliana con i bombardamenti nella Striscia di Gaza, controllata da Hamas. Mentre - osservano, precisando di «non avere informazioni» e che si tratta solo di «un'analisi» - l'Iran «sta cercando di fermare la normalizzazione tra Israele e Arabia Saudita». Hezbollah è «assolutamente preparata» a intervenire contro Israele ed agirà «al momento giusto», ha detto il numero due della gruppo, Sheikh Naim Qassem. Cosa farà in realtà Hezbollah, dicono le fonti dal Libano, è «una decisione iraniana».

Lo scenario

Lo scenario va dallo «status quo, a una guerra fredda nel sud, a un coinvolgimento nel conflitto», aggiungono e tendono comunque a escludere «un coinvolgimento diretto nella guerra». Le fonti insistono sull'accordo in Israele sulla creazione di un governo d'emergenza, sul gabinetto di guerra, un «segnale molto forte». E, dicono, «il timore è il peggio» perché «l'Esercito libanese non è un 'decision-maker' nel sud del Libano» e Unifil, la forza Onu (sotto il capitolo VI della Carta delle Nazioni Unite), «è purtroppo solo come un osservatore», mentre ci sono «fazioni come Hezbollah o la Jihad Islamica che possono sempre lanciare razzi contro il territorio israeliano». E «quando non c'è un vero Stato - concludono - tutto è possibile». Nelle ultime ore infatti c'è stato un nuovo intervento dell'artiglieria israeliana dopo un sospetto tentativo di infiltrazione dal sud del Libano.

Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 10:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA