«Per me era e resterà prima di tutto un padre con la 'P' maiuscola...». Michele Persechini, per oltre vent'anni lo chef di casa Berlusconi, parla al telefono con un filo di voce dopo aver appreso della morte di Silvio Berlusconi.
Il ricordo
Ricorda con l'Adnkronos di aver conosciuto il leader azzurro nel '86 sotto la Torre Eiffel e da allora ha fatto la spola tra Milano e Roma, alternandosi ai fornelli di palazzo Chigi e di palazzo Grazioli: «Il rapporto di lavoro con il 'dottorè è iniziato a Parigi nell'ottobre del '86.
Il menù tricolare
Una persona «innamorata del suo Paese, della gente a cui ha dato molto e non sempre ha ricevuto». Persechini ha cucinato per i tanti capi di Stato e governo ospiti del Cav il cosiddetto menu tricolore (il tris di pasta che prende spunto dalla bandiera italiana) e oggi continua ad accompagnare in trasferta i giocatori del Milan per curare il loro regime alimentare. «Poche persone nella vita -sottolinea il cuoco personale di Berlusconi- creano stili, lui è una di quelle e resterà nella storia del nostro Paese e soprattutto nel cuore degli italiani».