Alberto Re si è tolto la vita, la famiglia: «Travolto dai social». Quel teatro deserto alla prima del festival “Paladino d'oro”

La lettera: «Travolto da inaudita violenza, non deve succedere più». L'imprenditore si è sparato un colpo di pistola

Venerdì 24 Novembre 2023
Alberto Re

Niente da fare per l'imprenditore Alberto Re, 78 anni, che l'altro ieri mattina si era sparato un colpo di pistola nella sua casa di Agrigento.

Re, molto conosciuto e stimato in città, era uno degli organizzatori della 43esima edizione del «Paladino d'Oro - Sport film festival», in corso al teatro Pirandello di Agrigento.

Sui motivi che hanno portato l'imprenditore a togliersi la vita sta indagando la Squadra Mobile mentre la Procura si accingerebbe ad aprire un'inchiesta.

L'imprenditore negli ultimi giorni era stato bersaglio di polemiche giornalistiche e sui social proprio in relazione a un presunto flop del festival «Paladino d'Oro», dopo che lunedì sera la serata inaugurale del festival, riservata ai soli partecipanti, aveva visto il teatro Pirandello completamente vuoto.

La famiglia

« Alberto Re mai si è sottratto alla onestà intellettuale e sempre ha sorriso alle storture che possono capitare. Fino a qualche giorno fa. Poi l'onta che sale e che scalfisce, che non arretra e che violenta verbalmente una persona, ha consumato il vero danno». Lo scrive la famiglia Re dopo la tragedia che l'ha colpita. «Alberto voleva contribuire ad elevare il dibattito culturale della sua amata Agrigento, non gli è stato concesso, sui social viaggiano sentenze di condanna senza nemmeno il capo di imputazione - ha proseguito la nota stampa diramata dalla famiglia Re - . Si apra una riflessione su quello che è accaduto, lo si deve ad Alberto, perché mai più ci si possa trovare di fronte alla tempesta senza vestiti. Perché mai più ci si scaraventi contro un uomo con tale veemenza». La famiglia Re ha ripreso, ringraziandolo per «la grande lezione», e fatte proprie le parole del prefetto Filippo Romano: «È cruciale evitare il ripetersi di simili vicende, la critica politica e giornalistica legittima ha superato i confini dell'umanità. Tutti coloro che ricoprono ruoli amministrativi devono impegnarsi a prevenire simili disonori». I funerali dell'imprenditore si terranno domani ad Agrigento alle 11, alla chiesa di Santa Lucia, in via Empedocle.

Il sindaco

«Alberto non ce l'ha fatta. Sono profondamente addolorato, se ne va un grande amico, un galantuomo, un uomo perbene. Porterò con me il ricordo di un uomo appassionato, amante del bello e della cultura ed innamorato della sua città» ha commentato il sindaco Francesco Micciché.

«Siamo sconvolti e attoniti per la perdita di un grande uomo e un professionista esemplare come Alberto Re, il primo fra tutti che ha voluto portare lo Sport film festival ad Agrigento perché fermamente convinto della promozione internazionale che avrebbe garantito alla città questa kermesse, anche in vista di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025. Perdiamo un galantuomo, un uomo perbene, di grande sensibilità e acume intellettuale hanno scritto gli organizzatori del Paladino d'oro che continuerà a svolgersi secondo il programma previsto "perché siamo convinti che lui avrebbe voluto così". Per domenica sera, il sindaco Francesco Micciché e il prefetto Filippo Romano hanno invitato al teatro Pirandello i nove sindaci finalisti a Capitale italiana della Cultura, a conclusione di un master.

"È anche una forma di rispetto per la memoria del povero Alberto Re, vittima di una campagna denigratoria che lo ha spinto a un tristissimo gesto estremo. Una campagna denigratoria nella quale la legittima critica politica e giornalistica ha travalicato i limiti dell'umanità" ha scritto il prefetto Filippo Romano.

Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 06:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA