Tre nuovi procuratori per San Marco «Dobbiamo contribuire alla difesa»

sabato 14 agosto 2021
Tre nuovi procuratori per San Marco «Dobbiamo contribuire alla difesa»
LA NOMINA
VENEZIA L'avvocato Bruno Barel, l'architetto Marco Zordan, il dottor Gianni Penzo Doria sono i tre nuovi Procuratori di San Marco, in sostituzione dei dimissionari Giovanni Boldrin, Pierpaolo Campostrini, Monsignor Antonio Senno, dei quali è stato apprezzato l'impegno per l'attività svolta a favore della salvaguardia della Basilica e della Procuratoria nel corso del precedente mandato.
Restano in carica il primo procuratore Carlo Alberto Tesserin, mons. Angelo Pagan, l'architetto Amerigo Restucci, il notaio Paolo Chiaruttini, a completare la rosa formalizzata ieri pomeriggio dal Ministero degli Interni per il prossimo triennio.
Il nuovo Consiglio di Procuratoria si riunirà nei prossimi giorni e con l'occasione saranno definite le deleghe con le relative competenze per ciascun Procuratore.
«A titolo personale e a nome di tutta la Procuratoria di San Marco ringrazio il Patriarca di Venezia Mons. Francesco Moraglia e il Ministro degli Interni Luciana Lamorgese per il tramite del Prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto - ha dichiarato Tesserin - con l'auspicio che il nuovo Consiglio di Procuratoria possa contribuire ulteriormente alla difesa di quel bene inestimabile che è la Basilica di San Marco, per trasmettere alle generazioni future questo straordinario patrimonio giunto a noi dal passato».
Non poteva mancare un riferimento alla situazione contingente, sulla necessità della salvaguardia urgente dei preziosi monumenti marciani, minacciati dalle acque medio alte che ormai, a causa dei mutamenti climatici, hanno una frequenza sempre più ravvicinata e preoccupante. A 88 centimetri, infatti, l'acqua rischia di superare le paratie e di allargare il nartece«Gli eventi di acqua alta di questi ultimi anni hanno lasciato un segno non solo sui marmi, i mosaici, le strutture della Basilica, ma rappresentano anche un punto di svolta per gli interventi di manutenzione e tutela.
Lo splendore della Basilica di San Marco, consacrata nel 1094, è giunto sino a noi perché la chiesa è stata oggetto di continua cura in tutti questi secoli. Ora i cambiamenti climatici e globali ci pongono davanti a nuove sfide - ha proseguito Tesserin - L'opera della Procuratoria di San Marco è mirata a contrastare e ridurre al massimo il naturale degrado del bene; ma di fronte a pressioni che mai prima d'ora la Basilica ha subito, anche le attività manutentive dovranno essere adeguate. Non si tratta solo di porre mano a interventi urgenti e irrinunciabili, ma di avviare e dare vita a un programma di ampio respiro, capace di guardare anche a medio e a lungo termine.
Un programma che verrà definito e concordato con gli organi deputati alla tutela, ma che vuole essere anche condiviso da tutta la comunità, cittadina, nazionale ed internazionale, cui l'immenso patrimonio culturale e spirituale della Basilica di S. Marco, in diverso modo, appartiene».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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