LA NOMINA
VENEZIA L'avvocato Bruno Barel, l'architetto Marco Zordan, il dottor Gianni Penzo Doria sono i tre nuovi Procuratori di San Marco, in sostituzione dei dimissionari Giovanni Boldrin, Pierpaolo Campostrini, Monsignor Antonio Senno, dei quali è stato apprezzato l'impegno per l'attività svolta a favore della salvaguardia della Basilica e della Procuratoria nel corso del precedente mandato.
Restano in carica il primo procuratore Carlo Alberto Tesserin, mons. Angelo Pagan, l'architetto Amerigo Restucci, il notaio Paolo Chiaruttini, a completare la rosa formalizzata ieri pomeriggio dal Ministero degli Interni per il prossimo triennio.
Il nuovo Consiglio di Procuratoria si riunirà nei prossimi giorni e con l'occasione saranno definite le deleghe con le relative competenze per ciascun Procuratore.
«A titolo personale e a nome di tutta la Procuratoria di San Marco ringrazio il Patriarca di Venezia Mons. Francesco Moraglia e il Ministro degli Interni Luciana Lamorgese per il tramite del Prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto - ha dichiarato Tesserin - con l'auspicio che il nuovo Consiglio di Procuratoria possa contribuire ulteriormente alla difesa di quel bene inestimabile che è la Basilica di San Marco, per trasmettere alle generazioni future questo straordinario patrimonio giunto a noi dal passato».
Non poteva mancare un riferimento alla situazione contingente, sulla necessità della salvaguardia urgente dei preziosi monumenti marciani, minacciati dalle acque medio alte che ormai, a causa dei mutamenti climatici, hanno una frequenza sempre più ravvicinata e preoccupante. A 88 centimetri, infatti, l'acqua rischia di superare le paratie e di allargare il nartece«Gli eventi di acqua alta di questi ultimi anni hanno lasciato un segno non solo sui marmi, i mosaici, le strutture della Basilica, ma rappresentano anche un punto di svolta per gli interventi di manutenzione e tutela.
Lo splendore della Basilica di San Marco, consacrata nel 1094, è giunto sino a noi perché la chiesa è stata oggetto di continua cura in tutti questi secoli. Ora i cambiamenti climatici e globali ci pongono davanti a nuove sfide - ha proseguito Tesserin - L'opera della Procuratoria di San Marco è mirata a contrastare e ridurre al massimo il naturale degrado del bene; ma di fronte a pressioni che mai prima d'ora la Basilica ha subito, anche le attività manutentive dovranno essere adeguate. Non si tratta solo di porre mano a interventi urgenti e irrinunciabili, ma di avviare e dare vita a un programma di ampio respiro, capace di guardare anche a medio e a lungo termine.
Un programma che verrà definito e concordato con gli organi deputati alla tutela, ma che vuole essere anche condiviso da tutta la comunità, cittadina, nazionale ed internazionale, cui l'immenso patrimonio culturale e spirituale della Basilica di S. Marco, in diverso modo, appartiene».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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VENEZIA L'avvocato Bruno Barel, l'architetto Marco Zordan, il dottor Gianni Penzo Doria sono i tre nuovi Procuratori di San Marco, in sostituzione dei dimissionari Giovanni Boldrin, Pierpaolo Campostrini, Monsignor Antonio Senno, dei quali è stato apprezzato l'impegno per l'attività svolta a favore della salvaguardia della Basilica e della Procuratoria nel corso del precedente mandato.
Restano in carica il primo procuratore Carlo Alberto Tesserin, mons. Angelo Pagan, l'architetto Amerigo Restucci, il notaio Paolo Chiaruttini, a completare la rosa formalizzata ieri pomeriggio dal Ministero degli Interni per il prossimo triennio.
Il nuovo Consiglio di Procuratoria si riunirà nei prossimi giorni e con l'occasione saranno definite le deleghe con le relative competenze per ciascun Procuratore.
«A titolo personale e a nome di tutta la Procuratoria di San Marco ringrazio il Patriarca di Venezia Mons. Francesco Moraglia e il Ministro degli Interni Luciana Lamorgese per il tramite del Prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto - ha dichiarato Tesserin - con l'auspicio che il nuovo Consiglio di Procuratoria possa contribuire ulteriormente alla difesa di quel bene inestimabile che è la Basilica di San Marco, per trasmettere alle generazioni future questo straordinario patrimonio giunto a noi dal passato».
Non poteva mancare un riferimento alla situazione contingente, sulla necessità della salvaguardia urgente dei preziosi monumenti marciani, minacciati dalle acque medio alte che ormai, a causa dei mutamenti climatici, hanno una frequenza sempre più ravvicinata e preoccupante. A 88 centimetri, infatti, l'acqua rischia di superare le paratie e di allargare il nartece«Gli eventi di acqua alta di questi ultimi anni hanno lasciato un segno non solo sui marmi, i mosaici, le strutture della Basilica, ma rappresentano anche un punto di svolta per gli interventi di manutenzione e tutela.
Lo splendore della Basilica di San Marco, consacrata nel 1094, è giunto sino a noi perché la chiesa è stata oggetto di continua cura in tutti questi secoli. Ora i cambiamenti climatici e globali ci pongono davanti a nuove sfide - ha proseguito Tesserin - L'opera della Procuratoria di San Marco è mirata a contrastare e ridurre al massimo il naturale degrado del bene; ma di fronte a pressioni che mai prima d'ora la Basilica ha subito, anche le attività manutentive dovranno essere adeguate. Non si tratta solo di porre mano a interventi urgenti e irrinunciabili, ma di avviare e dare vita a un programma di ampio respiro, capace di guardare anche a medio e a lungo termine.
Un programma che verrà definito e concordato con gli organi deputati alla tutela, ma che vuole essere anche condiviso da tutta la comunità, cittadina, nazionale ed internazionale, cui l'immenso patrimonio culturale e spirituale della Basilica di S. Marco, in diverso modo, appartiene».
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