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O la borsa o la vita: l'esclamazione tristemente famosa è scomparsa

Venerdì 18 Maggio 2018
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O la borsa o la vita: l'esclamazione tristemente famosa è scomparsa dal lessico del bandito moderno che non spreca parole per consentire alla malcapitata vittima un diritto di scelta. La borsa, senza preamboli se la prende e spesso la vita pure L'accezione fa riferimento a un contesto d'altri tempi, quando la borsa - che immancabilmente ogni uomo portava con sé - sempre conteneva denaro sonante visto che non esistevano libretti di assegni o carte di credito. Per le signore era diverso: fino al Settecento la moda imponeva abiti di grandi ampiezze, dove era facile inserire tasche segrete, anfratti destinati a contenere ciò che una dama del tempo poteva portare con sé nelle uscite accompagnate: un fazzoletto, i sali in caso di malore, qualche bigliettino magari furtivo. Certamente non denaro che, come accade per i re e le regine, non le doveva servire. La borsa è stata un accessorio esclusivamente maschile fin dal tempo celebrato con il contenuto dei trenta denari reso famoso dalla vicenda biblica. Diventa femminile solo verso la fine del XVIII secolo quando la moda Impero che esige abiti lisci, scivolati lungo il corpo, non consente tasche o ripostigli ricavati all'interno di gonne e abiti e il necessaire della signora deve trovare posto all'esterno, in una borsina dapprima piccolissima e piatta (una anticipazione della formula cluth, la trousse ) - trattata come un gioiello con lavorazioni sempre più sofisticate.
LE PROPOSTE
Ecco allora oggi, dai cervelli stilistici più raffinat , proposte sempre più importanti sotto il profilo del design, della novità, che occupano un posto di primo piano come indispensabili accessori della moda.
Contenitori di lusso calibrato, sono le borse attualissime di Elisabetta Armelllin, stilista di V73 che con la borsa 2018 (dal nome impossibile ma intrigante 3x550DECOR) si è aggiudicata il premio al Coachella Festival.
Borse, borsine e cluth box, sono arrivate per l'estate con la collezione Malìparmi, punto di riferimento irrinunciabile per la nostra moda con un total look ai confini tra Oriente e Occidente. Il pezzo iconico di questa collezione è Virginia 2018, dal nome della giovane figlia di Annalisa (a sua volta figlia di Marol, fondatrice della prestigiosa azienda veneta): una borsa realizzata quest'anno in tela di lino con ricami in 3D di maxi fiori multimaterici. Ma Virginia è anche il nome dalla famosa borsa che Virginia Woolf immagina per una epica Gita al faro.
Con il capitolo dedicato al ricamo, Malìparmi esprime tutta la sua aderenza alla tradizione più radicata con perline su perline applicate a mano con amore. Come le lavorazioni a crochet per shopping bags reversibili.
Ispirazioni per borsettine preziose la moda del nostro tempo trova in pagine famose: di Tolstoi la piccola borsa di velluto ricamata in oro della principessa Bolkonskaia di Guerra e pace; in trama d'argento è la borsetta che accompagna nella Fuga l'eroina del racconto di Katherine Mansfield. Ma Gadda per la sua Adalgisa vuole un borsone.
Luciana Boccardi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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