NOALE
La campagna elettorale si accende sulla biblioteca. Serata con coda polemica

Domenica 9 Dicembre 2018
NOALE
La campagna elettorale si accende sulla biblioteca. Serata con coda polemica sul nuovo servizio culturale, che la maggioranza vorrebbe realizzare nell'area di fronte all'oratorio, quella dell'ex consorzio agrario. Mercoledì il Pd ha sponsorizzato il progetto in una serata pubblica. L'attacco arriva a margine da Michela Barin, di Noalesi al Centro, per alcuni già candidata in pectore del centrodestra alle prossime amministrative: «Proposta inaccettabile - incalza Barin - siamo a favore della riqualificazione e vogliamo anche una nuova biblioteca, ma non certo svendere la città. Il progetto infatti prevede la ristrutturazione di Palazzo Carraro con il consorzio di bonifica Acque Risorgive che costruirà una propria sede. L'area su cui andrà a costruire è stimata per il valore di circa un milione dall'agenzia territoriale, ma il Comune la vorrebbe svendere a 260 mila euro. E' un progetto sbagliato: il consorzio tra l'altro non pagherà gli oneri di urbanizzazione, pretende una servitù perpetua di 1540 metri quadri per parcheggi all'interno del comparto immobiliare e il Comune deve anche cedere per 30 anni 90 parcheggi in area Mercati Nuovi. Parcheggi utilizzati da mamme e papà per andare a portare i figli a scuola: dove parcheggeranno poi?».
Per la lista Noalesi al Centro serve invece un confronto tra le forze politiche prima di prendere qualsiasi decisione, coinvolgendo i cittadini. Ma la replica del centrosinistra non si fa attendere: «Noalesi al Centro - interviene il sindaco Patrizia Andreotti - strumentalizza una serata proposta dal Pd in vista della progettazione della nuova biblioteca: il bello è che oltre alle critiche non avanzano proposte alternative per un'area in degrado da oltre 15 anni. La convenzione con il consorzio Acque Risorgive è ancora in fase di messa a punto ed è un'occasione unica per Noale. Per quanto riguarda la discussione sul valore economico, va chiarita una cosa: la Regione e la Soprintendenza sono stati molto chiari, l'intera operazione è approvata solo ed esclusivamente perché è tra due enti pubblici, il Comune e il consorzio di bonifica, perché l'area è fortemente vincolata a un utilizzo pubblico. Questo significa che non è possibile determinare un valore di vendita perché, di fatto, non vi è mercato, come invece vi sarebbe se quel bene fosse vendibile a privati a fini speculativi. Noi non ci siamo mai posti l'obiettivo di convenienza economica bensì sociale dell'operazione, visto che da anni i cittadini attendono una nuova biblioteca e una sala civica in centro utilizzabile dalle associazioni». (f.deg)
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci