Morto l'attore siciliano Pino Caruso

sabato 9 marzo 2019
Si è sempre diviso tra il teatro, il cinema e la tv, quella degli anni 70 e 80. Pino Caruso (nella foto), siciliano doc, è morto ieri pomeriggio a 84 anni nella sua casa vicino Roma, dopo una brevissima malattia. Maschera della comicità palermitana assieme a Franco Franchi, Ciccio Ingrassia e Lando Buzzanca, ha recitato al Bagaglino ed è stato protagonista di programmi Rai, ma ha anche scritto libri. I funerali si svolgeranno oggi.
Il debutto di Pino Caruso avvenne al Piccolo Teatro di Palermo il 16 marzo 1957 con un breve ruolo in Il giuoco delle parti di Luigi Pirandello. Nel 1968 lo scritturò la Rai. Negli anni Sessanta approdò in quella fucina di comicità che era il Bagaglino di Roma. Con Castellano e Pipolo negli anni 70 l'esordio in tv con il programma Che domenica amici, che gli diede la grande popolarità; seguirono poi Gli amici della domenica, Teatro 10, Dove sta Zazà con Gabriella Ferri e Due come noi con Ornella Vanoni. E ancora Palcoscenico con Milva.
Nella sua carriera anche il cinema: dopo il debutto nel film La più bella coppia del mondo di Camillo Mastrocinque, ha recitato con Peppino De Filippo ne Gli infermieri della mutua, poi in Malizia di Salvatore Samperi, La seduzione, La governante, L'ammazzatina, e ancora La donna della domenica e Ride bene... chi ride ultimo.
Molte le fiction cui ha preso parte tra cui spiccano Ultimo (1998), Carabinieri (2002), serie in cui era il maresciallo Giuseppe Capello, Un Natale per due (2011), Squadra Antimafia 7 (2015) e Solo (2016).
Da ricordare un lungo carteggio con Enzo Tortora riportato anche sul suo sito, tanto che nel 1983 scrisse e diresse per Rai3 Lei è colpevole, si fidi (da un'idea di Vittorio Sindoni), un film satirico sul caso Tortora e sulla cattiva giustizia, interpretato oltre che dallo stesso Caruso, da Renzo Arbore, Oreste Lionello, Enrico Montesano, Gigi Proietti, e Luciano Salce, tutti nei panni di se stessi. Nel 2009 ha interpretato il monologo La voce dei vinti e, per il Teatro Stabile di Palermo, il monologo Mi chiamo Antonio Calderone, di Dacia Maraini, tratto dal libro di Pino Arlacchi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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