M9, un consulente per gli affitti

Martedì 5 Maggio 2020
MUSEO
MESTRE Di cessioni non vuole nemmeno sentir parlare, anche se in questi mesi l'ipotesi è rimbalzata più volte nelle discussioni su come sanare i conti in rosso del distretto M9. Ma Giampietro Brunello, presidente della Fondazione di Venezia, attende per venerdì prossimo, 8 maggio, le prime ipotesi sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare del polo del Museo del Novecento, ma anche della Casa dei Tre Oci di Venezia e della stessa sede della Fondazione a Dorsoduro. Un incarico di consulenza che è stato affidato nelle scorse settimane a Tommaso Santini, ex amministratore delegato del Vega ed ex direttore immobiliare del Gruppo Condotte che, di valore del mattone, se ne intende parecchio, il cui nome era stato fatto in passato anche come possibile successore di Zingarelli al vertice di Polymnia, la società che ha costruito M9 per la Fondazione.
«Non penso che nel Consiglio di amministrazione dell'8 maggio arriveremo già alla relazione definitiva. Sarà solo una prima analisi che va ad innestarsi al lavoro fatto dagli advisor - spiega il presidente della Fondazione -. Santini è uno specialista che conosce la zona, che ha conoscenze nazionali ed internazionali e che aveva già collaborato proprio con gli advisor per la parte immobiliare». Sul tavolo, dunque, c'è l'impegno a predisporre un piano con le linee evolutive per la valorizzazione dell'intero patrimonio immobiliare della Fondazione, con un incarico disposto subito dopo la presentazione, avvenuta solo un mese fa, dell'analisi sui conti di M9 elaborata dal pool di esperti guidato da Andrea Dossi, docente della Bocconi. Insomma, tempi stretti per evitare di ritrovarsi a fine anno con un'altra emorragia milionaria nei conti di M9 (6,9 milioni di euro nel 2019, ripianati dalla Fondazione), con in cantiere anche un intervento sulla gestione del museo.
COPERNICO IN STAND-BY
«Questo incarico prevede un focus sul polo M9, però abbiamo chiesto anche l'analisi sul valore dei 3 Oci e della sede della Fondazione, perché uno dei problemi sollevati dagli advisor è che il patrimonio immobiliare importante di cui disponiamo non è a reddito - riprende Giampietro Brunello -. Cedere qualcosa? Se avessimo intenzione di vendere ci saremmo rivolti ad una agenzia. La consulenza a Santini punta invece a trovare il modo di far fruttare questo patrimonio, individuando quali possono essere i flussi di reddito».
A sorpresa si scopre così che non è detta l'ultima parola perfino su Copernico, società di uffici in coworking che, dopo un anno abbondante di tira-e-molla, doveva occupare da questa primavera parte del piano terra, del secondo e del terzo piano, garantendo il pagamento di un canone per i 3mila metri quadri che occuperà sui 4.500 totali. «Su M9 abbiamo tutta una serie di vincoli che hanno in qualche maniera condizionato il primo anno di vita, con l'ex convento che doveva diventare un centro commerciale già autorizzato, ma che poi non è stato possibile aprire per situazioni legate a come è stato realizzato - prosegue il presidente Brunello -. La trattativa con Copernico è ancora in corso: la stanno seguendo da M9 ma abbiamo anche delle alternative per il primo e il secondo piano, con attività che abbiano comunque l'obiettivo di diventare un centro di attrazione per il cuore di Mestre e per la città metropolitana». In gioco, poi, ci sono altri spazi finora non utilizzati come il piano interrato dell'edificio del museo, che potrebbe essere affittato.
FINE MANDATO
Tra circa un mese, con l'approvazione del bilancio, Brunello lascerà la poltrona di presidente della Fondazione, incarico non più rinnovabile. «Se mi dispiace? Spero di aver dato il mio contributo, ma non nascondo che è stato molto faticoso - risponde -. Da parte mia ho la coscienza a posto, avendo portato a termine la realizzazione di M9 rispettando i tempi e il budget, perfino con qualche risparmio. Le difficoltà nella fase di avvio erano purtroppo prevedibili, ed ora serve un piano per il lancio definitivo del museo e del distretto. Per questo ho voluto la consulenza degli advisor, ed ora questa sugli aspetti immobiliari assieme ai tagli già avviati su tutta una serie di costi. Chi verrà dopo di me ha tutte le carte in mano per fare le sue scelte sul futuro del distretto».
Fulvio Fenzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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