L'assessore altoatesino: «Contagiato dopo il viaggio a Venezia e in Croazia»

Mercoledì 15 Luglio 2020
L'assessore altoatesino: «Contagiato dopo il viaggio a Venezia e in Croazia»
IL CASO
VENEZIA «Eravamo una decina. Prima a Venezia, poi in barca in Croazia. Tornati a casa ci siamo scoperti positivi in quattro: i miei due suoceri, mio figlio e io. Adesso sono in quarantena a casa, qui ad Avigna». L'assessore alla sanità della provincia autonoma di Bolzano, Thomas Widmann, lo racconta ai giornali altoatesini: «Ho sempre tenuto la mascherina e lo scaldacollo, non è bastato. Bisogna stare attentissimi». Impossibile, ovviamente, sapere con precisione dove l'esponente politico della Svp sia stato contagiato, se nel suo giro in città oppure successivamente. Sta di fatto che la vacanza è stata rovinata e ora si trova in isolamento domiciliare in attesa di vedere come evolverà il suo stato di salute e degli esiti dei tamponi a cui verrà sottoposto nei prossimi giorni, entro le canoniche due settimane di osservazione. «Incredibile, sono stato attento a pranzi e cene, non ho baciato né abbracciato nessuno, sono stato sempre a distanza di sicurezza con la mascherina o lo scaldacollo addosso, ma il Covid-19 è stato più forte di ogni regola», ha raccontato al quotidiano Alto Adige. Oltre a Widmann sono risultati contagiati i suoceri, le cui condizioni sono più serie e si trovano ricoverati all'ospedale di Locarno, e uno dei figli. La moglie, Alberta Malgara, originaria proprio di Venezia, invece sta bene. Nel frattempo, il bollettino di ieri di Azienda Zero, segnala un nuovo caso di positività nell'ambito dell'Ulss 3 Serenissima. Dall'azienda sanitaria fanno sapere che si tratta di un lavoratore impiegato nella cantieristica navale, di origine filippina, asintomatico e già messo in isolamento fiduciario. È stata effettuata l'indagine epidemiologica sui suoi contatti che allo stesso modo si trovano adesso in quarantena per 14 giorni.
IL BILANCIO
Nel veneziano complessivamente la situazione è sotto controllo e risulta migliore di altre province dove si stanno verificando dei nuovi focolai. Al Covid-Hospital di Dolo al momento sono ricoverati quattro pazienti, nessuno in terapia intensiva. Ai due italiani, seguiti da giorni dai sanitari, si sono aggiunti un'assistente domestica straniera e un serbo di rientro che, avendo accusato i sintomi tipici della malattia, è stato sottoposto a tampone ed è risultato positivo. Schizzano però a 243 i casi in isolamento fiduciario, erano 206 24 ore prima. C'è, poi, il fronte di Mira. Come già riferito ieri, al secondo giro di test gli stranieri ospiti della casa A colori di Giare sono risultati tutti negativi per cui per loro l'isolamento fiduciario è terminato e possono tornare a lavorare (molti sono occupati nel settore agricolo). Per oggi, invece, alla scadenza delle due settimane di isolamento, sono in programma le nuove analisi dei contatti tenuti dall'imprenditore e diplomatico trovato positivo nei giorni scorsi al suo arrivo in Africa. Prima della partenza l'uomo aveva partecipato a una cena con una quindicina di commensali: questi, come i familiari e gli altri interessati, sono risultati tutti negativi al primo tampone. Se anche al secondo non risulteranno positività, anche per loro sarà decretato il liberi tutti.
Alvise Sperandio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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