Eugenio Allegri porta il Novecento di Baricco a Villorba

Venerdì 23 Novembre 2018
TEATRO
Alessandro Baricco scrisse la storia emozionante e incantata di Novecento per Eugenio Allegri e Gabriele Vacis, che 25 anni fa ne fecero un lavoro teatrale capace di diventare un cult in Italia e pure oltreconfine. A un quarto di secolo Allegri è ancora in scena (nel riallestimento coprodotto da Art Quarium e Stabile di Torino) e torna al Teatro del Pane di Villorba dove fu chiamato a inaugurare la prima stagione e dove sarà protagonista di una cena-spettacolo. La storia è quella da cui Giuseppe Tornatore ha tratto La leggenda del pianista sull'oceano e che da 25 anni emoziona il pubblico, attraversando la strana vita del pianista che ha passato l'intera esistenza a bordo del transatlantico Virginian.
«Questo spettacolo per me ha ancora molte cose da dire - rimarca Allegri - A distanza di tanti anni e quasi 600 repliche, ci sono ancora momenti in cui scopro in scena cose nuove, sfumature vocali o gesti differenti. E soprattutto mi accorgo che si costruisce un incontro sempre diverso e sempre nuovo con il pubblico». E se per molto tempo quel pubblico aveva una continuità nelle generazioni, per cui i primi a vedere il lavoro ci portavano altri, «oggi quel passaggio di testimone è meno visibile e i più giovani vengono di loro iniziativa perché hanno letto il libro (su input della scuola) o visto il film. Le reazioni e le emozioni scambiate sono leggermente diverse».
UNA LUNGA STORIA
Dato che Allegri è invecchiato con Novecento sulla scena, viene da chiedersi come lo senta oggi. Rispetto all'emozione per la storia e il racconto dei primi anni, oggi governo il testo con molta più tranquillità - ammette l'interprete - Oggi credo di aver raggiunto l'età giusta per raccontare Novecento con la consapevolezza di dover andare oltre il personaggio, perché è la storia di un tempo e di un mondo lontani. Quando ho iniziato a fare lo spettacolo, pensavo ai sopravvissuti dalla guerra che avevo conosciuto da bambino e c'era qualcosa quasi di nostalgico. Oggi l'età mi ha portato una grande ironia rispetto a quello che faccio e tutto è più leggero. Con l'ironia ci salviamo dalle tragedie che incombono. Allegri lo ricorda come un grande regalo di Baricco e nel frattempo il testo è divenuto un classico, interpretato anche da altri artisti in Italia e all'estero. Eppure l'unica che ho visto è la versione di Arnoldo Foà, con il quale facemmo anche due repliche straordinarie assieme, ammette Allegri.
Giambattista Marchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci