Carlo Petrini, fondatore e presidente di Slow Food, venti anni fa, sul quotidiano

domenica 18 luglio 2021
Carlo Petrini, fondatore e presidente di Slow Food, venti anni fa, sul quotidiano La Stampa, denunciò come il vero gelato artigianale fosse cosa rarissima, rintracciabile in poche botteghe di veri maestri. Oggi le cose sono decisamente cambiate e non è più così difficile trovare in Italia del gelato autentico, frutto del lavoro e della sapienza di un autentico artigiano. Perché anche il mondo del gelato è sembrato nell'ultimo decennio seguire l'onda che ha coinvolto pizzaioli, pasticceri e panificatori, tre categorie che hanno visto crescere costantemente il numero dei veri artigiani, dedicatisi a produrre secondo regole rigorose e con una quasi maniacale attenzione ai prodotti e alla qualità.
Una crescita certificata, anno dopo anno, anche dai giudizi della Guida Gelaterie d'Italia del Gambero Rosso, giunta alla sua sesta edizione, che fotografa la situazione di un comparto che ha visto nell'ultimo anno e mezzo un boom senza precedenti, prima attraverso asporto e delivery, adesso con la consumazione sul posto o da passeggio.
La guida premia 58 locali in tutta Italia con i Tre coni, simbolo dell'eccellenza. A dominare la scena sono Lombardia e Piemonte, rispettivamente con 12 e 9 eccellenze assolute. A Nordest sono ancora otto le insegne al massimo livello, sei in Veneto e due in Friuli, in un territorio che comunque si sta distinguendo per ricerca e qualità e nel quale molti giovani spingono e meriterebbero l'ingresso in guida, dalla famiglia Baita della Gelateria via Piave a San Stino di Livenza e Noventa di Piave alla famiglia Pavan con la Gelateria Marina di Jesolo, solo per citarne solo un paio. Entrambe nel Veneziano un territorio che, nell'Olimpo della guida, piazza anche quest'anno due indirizzi: la Gelateria Naturale Scaldaferro a Dolo e Chocolat a Mestre.
Nella prima, Pietro Scaldaferro, avvocato di lungo corso che nella storica azienda di famiglia ha affiancato - con risultati entusiasmanti sotto tutti i punti di vista - l'arte del gelato alla storica produzione di torroni. Nella seconda, a Mestre, i gemelli Claudio e Marco Zanette fanno faville con Chocolat nelle loro due sedi dove è difficile scegliere fra una dozzina di gusti uno più buono dell'altro, dai classici ai più innovativi come Ricotta di pecora con pistacchio e wafer, Mascarpone con fichi caramellati, Caramello fior di sale della Camargue con crumble al cacao.
A Gazzo Padovano c'è Antonio Mezzalira che qualche anno fa fece parlare di sé per il premiatissimo gelato al Prosecco di Valdobbiadene, ma la lista delle sue prelibatezze comprende anche zabaione, cheesecake, tiramisù, meringa e caramello. E gelati gastronomici: Gorgonzola o il Peperone e acciughe, fino alla granita al Gazpacho.
A Treviso (e a Montebelluna) Stefano Dassiè si ispira alla cucina d'autore e alla pasticceria, ma mette davanti a tutto l'idea di leggerezza e salubrità, riducendo calorie e grassi. Fra i gusti più creativi il Madagascar, crema di vaniglia Bourbon, con cocco grattugiato dello Sri Lanka e caramello, o il Maracuja al lime e polvere di vaniglia. A Verona, ecco Zeno Gelato e Cioccolato dove Roberto Bonato è stato fra i primi ad introdurre il concetto di gelateria a filiera certa e controllata e la ricerca del buono e sano.
Doppia conferma anche in Friuli. A Cordenons (Pn) per L'Insolito Gelato di Alessandro Scian con il suo gelato leggero e cremoso. A Udine per Timballo, con la grande creatività di Giancarlo fra lo Scricchio (mandorle, nocciole e biscuit) e l'Aranciotto (cioccolato con liquore e canditi d'arancia) e materie prime che omaggiano il territorio.
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