Bocciata Rosanna Conte «La Lega è boicottata»

Giovedì 11 Luglio 2019
LA POLEMICA
MESTRE Dopo Mara Bizzotto tocca a Rosanna Conte. L'exploit elettorale della Lega alle elezioni europee non sembra avere fatto breccia al Parlamento di Strasburgo dove l'isolamento del gruppo costa una nuova, bruciante sconfitta. Era toccato alla padovana Bizzotto, in corsa per una delle vice presidenze dell'Europarlamento. E ora la stessa sorte è capitata a Rosanna Conte, l'europarlamentare di Caorle eletta a sorpresa (grazie alla rinuncia di Matteo Salvini, candidato in più circoscrizioni) e fino a ieri in corsa per una vicepresidenza di commissione. Alla fine è stato eletto presidente il britannico conservatore Chirs Davies, con primo Vice un esponente olandese del Ppe, secondo un liberale danese, terzo l'italiano Giuseppe Ferrandino (Pd) del gruppo socialista e quarto una deputata portoghese del Ppe. Un risultato amaro per l'esponente veneziana, che pure ha ottenuto otto voti, uno in più rispetto a isette previsti: «Il cordone sanitario messo in atto contro il nostro gruppo Identità e Democrazia ha colpito ancora - sbotta l'avvocata di Caorle - In spregio infatti ad ogni regola democratica, tesa a tutelare il rispetto delle minoranze come sarebbe corretto, così come era avvenuto in occasione delle votazioni per la vicepresidenza del Parlamento, oggi nella Commissione Pesca, di cui faccio parte, l'asse anti sovranista, ha boicottato, con voto segreto, la mia candidatura presentata dal mio gruppo per una delle quattro vicepresidenze, venendo meno di fatto anche ad ogni principio basilare che consente un'azione di controllo che sia garanzia per il buon andamento della stessa Commissione».
Appare evidente che la Lega, a Strasburgo come a Bruxelles, non goda dii buoni rapporti, a giudicare dai risultati. «Evidentemente - prosegue Rosanna Conte - l'accanimento che si è messo in atto da parte dei gruppi avversi al nostro fa capire da un lato che non si vuole in alcun modo osservare le norme elementari di una democrazia e, dall'altro, che si intende gestire i vari organismi, nella fattispecie le Commissioni a danno di Identità e Democrazia, come se fossero una sorta di imprese familiari dove non si vuole che ci sia alcun tipo di attività di vigilanza». Ma ciò, conclude Conte, «non limiterà in alcun modo il nostro percorso e la nostra azione all'interno delle istituzioni europee«. (a.fra.)
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