«Uno sfregio per il sopravvissuto»

Mercoledì 12 Settembre 2018
«Uno sfregio per il sopravvissuto»
IL CASO
UDINE Un'interrogazione scritta ai ministri dell'Interno Matteo Salvini, dell'Economia Giovanni Tria e della Difesa Elisabetta Trenta affinché l'appuntato dei Carabinieri Luigi Coltraro di Udine, sopravvissuto alla strage di militari italiani a Nassirya nel 2003 e ora riformato, possa veder accolta la sua domanda di riconoscimento dei benefici delle «vittime del dovere e del terrorismo». È quanto depositerà oggi alla Camera il deputato di Forza Italia Roberto Novelli a seguito del preannunciato diniego di accoglimento della richiesta da parte della Comitato di verifica per le cause di Servizio del ministero delle Finanze. «Un diniego che, se confermato, rappresenterebbe uno sfregio alla memoria di chi è caduto e alla dignità di chi, in nome della Patria, ha proseguito con fierezza la Missione in Iraq», afferma Novelli. Nel documento parlamentare Novelli ricostruisce la vicenda di Coltraro, da anni ormai in quiescenza dall'Arma e le cui condizioni a seguito di quanto subito a Nassirya sono documentate dalle testimonianze dei suoi superiori e dai riscontri medici, anche recentissimi. «L'appuntato Coltraro, patrocinato da uno studio legale di Udine, al momento dell'attentato si trovava sulla porta di accesso a uno degli edifici della Base Libeccio in Iraq ricostruisce Novelli - e fu investito dall'onda d'urto dell'esplosione che devastò la Base Maestrale, occupata dall'Unità di Manovra del Reggimento Msu». In quell'esplosione morirono 19 militari, di cui 12 Carabinieri, 5 soldati dell'Esercito e 2 civili. L'esplosione fu tale che danneggiò gravemente la Base Libeccio, situata solo a 200 metri dalla Maestrale. «Il coinvolgimento diretto dei militari presenti alla Libeccio e quindi anche di Coltraro aggiunge Novelli fu confermata a ridosso dei fatti, il 13 novembre 2003, dal sottotenente Jacopo Ballerini, allora in servizio presso il 13° Reggimento Carabinieri Fvg. In particolare, il comandante di Coltraro riferì che l'esplosione fu così violenta da suscitare la convinzione che fosse stata direttamente attaccata la Base Libeccio». In quella circostanza, i sopravvissuti nonostante fossero sconvolti per la tragedia dovettero subito adoperarsi per prestare soccorso e capire quanto era successo. Coltraro fu tra questi. Nel giugno del 2014, l'ex Carabiniere, a causa del crollo psicologico patito, ha presentato istanza per la concessione dei benefici previsti nella legge del 2004 dedicata alle «Vittime del dovere e del terrorismo». A supporto di tale richiesta, ricostruisce ancora Novelli, ha presentato «la documentazione medica rilasciata da diversi specialisti, tra i quali quella di un medico della Legione Carabinieri Fvg, che ha accertato inequivocabilmente un disturbo post traumatico nei fatti occorsi al militare durante la missione». Nonostante tali evidenze, però, il riconoscimento pare in forse. Da qui l'interrogazione parlamentare. «Chiedo ai ministri di effettuare tutte le verifiche necessarie e di fornire spiegazioni su tale inspiegabile parere negativo»
Novelli ricorda che l'appuntato «è stato messo in congedo (riformato per infermità) nel 2015 e dopo un anno senza retribuzione ha dovuto fare domanda di pensionamento e percepisce 1033 euro al mese» .
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci