UN ALTRO INTOPPO
PORDENONE E UDINE Non solo la scuola, ma anche il settore delle

Giovedì 25 Febbraio 2021
UN ALTRO INTOPPO
PORDENONE E UDINE Non solo la scuola, ma anche il settore delle polizie locali. La grana legata alla privacy colpisce la campagna di vaccinazione dedicata agli agenti che in Friuli Venezia Giulia indossano la divisa dell'ex polizia municipale. E le iniezioni programmate subiscono un altro inevitabile ritardo. A darne notizia, ieri, è stato il titolare dell'assessorato regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, responsabile della campagna vaccinale per quanto riguarda i comandi delle polizie locali.
È successa praticamente la stessa cosa che aveva impedito una progressione rapida delle vaccinazioni dedicate al mondo dell'istruzione: non andava bene il metodo di prenotazione, che non rispettava i criteri della privacy individuale. «Nel dettaglio - spiega ora Roberti - la procedura prevedeva la raccolta delle adesioni degli agenti e successivamente l'invio delle stesse alla Regione, la quale avrebbe trasmesso i dati alle varie Aziende sanitarie per avviare la vaccinazione. Ma ci siamo dovuti fermare, in quanto il metodo, come già avvenuto per la scuola, non rispettava i criteri imposti per la privacy. Siamo stati costretti a cambiare, ma è un'oggettiva perdita di tempo». La nuova procedura prevede sì la raccolta di adesioni, ma allo stesso tempo rende obbligato il passaggio diretto al Cup ospedaliero. «Ci auguravamo una soluzione più breve», ha ammesso concludendo l'assessore Roberti.
In queste ore gli agenti delle polizie locali di tutta la regione stanno presentando le proprie adesioni, ma la campagna di vaccinazione non è ancora iniziata proprio a causa dell'intoppo di natura legale che aveva bloccato anche le prenotazioni degli insegnanti e del personale dipendente del comparto dell'istruzione. Sia a Pordenone che a Udine, ad esempio, i singoli agenti si stanno confrontando con il proprio medico di base per poi dare il proprio assenso alla vaccinazione. Il siero utilizzato sarà quello prodotto da AstraZeneca, che si può somministrare sino ai 65 anni di età e in assenza di gravi patologie certificate. Ma la grana della privacy ha colpito ancora, e i tempi si sono allungati.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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