Sindaci sul monte dei tre confini per riaprire le frontiere

Sabato 6 Giugno 2020
Mentre i ministri degli interni europei si sono accordati per richiedere l'estensione fino a fine giugno della chiusura delle frontiere esterne all'Ue, prosegue il lavoro sul versante interno. Oggi il ministro degli esteri Luigi Di Maio (che ieri si è consultato al telefono con il governatore Massimiliano Fedriga) sarà a Lubiana con l'obiettivo di strappare l'ok alla riapertura dei valichi tra Italia e Slovenia. Una missione che non appare impossibile, anche in virtù del terreno preparato già nei giorni scorsi dal presidente dell'Iss Silvio Brusaferro che si è confrontato in videoconferenza con l'omogolo sloveno Milan Krek prima e poi dall'epidemiologa Flavia Riccardo che si è incontrata con il collega dell'Istituto Nazionale sloveno di Sanità Mario Fafangel. Positivo era stato anche l'incontro di giovedì tra Fedriga e l'ambasciatore sloveno in Italia Tomaz Kunstelj che si è concluso con l'auspicio di una «soluzione ragionevole» tra le due comunità confinarie. Nel caso il lavoro diplomatico porti alla riapertura dei confini orientali della regione, più vicino si prefigurerebbe anche lo sblocco dell'impasse creatosi con l'Austria. Dopo la doccia fredda di mercoledì quando il ministro degli esteri di Vienna Alexander Schallenberg aveva sbattuto le porte in faccia all'Italia, l'attesa è per l'inizio della prossima settimana quando una nuova valutazione austriaca del quadro epidemiologico italiano potrebbe portare - già dal 15 giugno - a una riapertura almeno su scala regionale. A esserne convinto è anche il sindaco di Tarvisio Renzo Zanette «in quella data Austria e Slovenia riapriranno i loro confini». La metà giugno potrebbe sancire la fine dell'isolamento della Valcanale verso l'estero. «Il giorno in cui riapriranno - prosegue Zanette - faremo una grande festa per la ritrovata collaborazione e amicizia tra le popolazioni». Una situazione che, oltre agli aspetti sociali con famiglie e affetti divisi, sta mettendo a dura prova l'economia tarvisiana e più in generale quella friulana sofferenti per l'assenza di turisti stranieri, ma i cui riflessi iniziano a farsi sentire anche in Carinzia e Slovenia. Per questo motivo Zanette, con il collega di Arnoldstein Erich Kessler e di Kranjska Gora Jani Hrovat, sta organizzando un incontro per ribadire a gran voce la necessità di riaprire le frontiere. Una richiesta che dovrebbe svolgersi in un luogo simbolo della pacifica convivenza tra i popoli di etnia tedesca, latina e slava: il monte Forno, sede - fin dal 1919 - del triplice confine dove ogni anno si celebra la festa dell'Amicizia. Proprio da lì «lanceremo un appello ai nostri governi: via le frontiere, via le barriere». I dettagli vanno definiti: «La data esatta sarà scelta valutando, oltre gli impegni dei sindaci e dei comandanti dei Corpi Pompieri Volontari delle tre città, anche le condizioni meteo al momento non favorevoli». La sensazione di Zanette è che comunque già lunedì o martedì arriverà l'annuncio «magari con riaperture su base regionale, che è la cosa che ci interessa di più. Se così non fosse, il nostro gesto assumerebbe un valore ancora più importante come segno di collaborazione e grande amicizia tra le nostre popolazioni».
Tiziano Gualtieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci