Sanità sempre più salata Aumenta la spesa delle famiglie

Lunedì 20 Gennaio 2020
I COSTI
UDINE (li.za.) Sanità sempre più cara, sia per il sistema pubblico, sia per le famiglie. Nel 2018 il tasso di crescita della spesa sanitaria pubblica corrente pro-capite è di poco superiore al tasso di crescita della spesa complessiva (+1,2%). Questa differenza si spiega attraverso la dinamica della crescita della popolazione che è diminuita nell'ultimo anno. Il dato presenta notevoli differenze tra le Regioni. In Friuli Venezia Giulia la spesa pubblica sanitaria è passata da 730 euro nel 1990 per salire a 1.241 nel 2000 fino ad arrivare ai 2.115 del 2018, il 2,9% in più rispetto all'anno precedente e superiore, con un'incidenza sul Pil regionale del 6,71%. A incidere maggiormente sulle voci di spesa sono il personale (37,8%), beni e servizi (37,7%). A dirlo è il rapporto Oasi 2019, l'Osservatorio sulle aziende e sul sistema sanitario, a cura del Cergas, centro di ricerche dell'università Bocconi di Milano che fotografa anche la spesa sanitaria privata pro capite, ovvero i consumi sanitari a totale esborso dei cittadini. Anche in questo caso, regione che vai spesa che trovi, ma se il Fvg appare tra le regioni dove si spense di più, questa classifica non va letta negativamente in rapporto al sistema pubblico, bensì sottende un legame positivo della spesa sanitaria delle famiglie, sia con il reddito sia con la qualità dell'offerta pubblica. Nelle primissime posizioni si trovano, infatti, regioni a più alto reddito come la Lombardia e la Provincia Autonoma di Bolzano, che difficilmente potrebbero essere considerate nel contesto nazionale come le peggiori per i servizi sanitari offerti. In Friuli Venezia Giulia, al settimo posto, la spesa delle famiglie è pari a 665 euro all'anno, leggermente superiore alla media nazionale di 604 euro. Scomponendo il dato, si nota che a incidere in modo sostanziale sulla spesa complessiva è la quota destinata al dentista che in regione pesa per circa il 28%, oltre la media nazionale che si ferma al 23%. Una voce di spesa per cui la Regione ha introdotto l'odontoiatria sociale.
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