QUESTA SERA
Non hanno in comune solo le origini (i genitori originari di Montereale

Sabato 24 Agosto 2019
QUESTA SERA
Non hanno in comune solo le origini (i genitori originari di Montereale Valcellina), ma anche un comune sentire, affinità elettive, il musicista Gianni Fassetta e lo scrittore Pino Roveredo, e sentono l'arte dell'altro particolarmente vicina. Esse, parola e musica, entreranno dunque in simbiosi con il progetto La perfetta imperfezione, che verrà presentata nell'ambito del cartellone Valcellina in musica a cura di Fadiesis, sabato 24 agosto alle 20.45 nell'auditorium dell'ex Centrale Idroelettrica A.Pitter di Malnisio in collaborazione col Comune di Montereale Valcellina e il Circolo Culturale Menocchio.
Le parole di Pino Roveredo, che leggerà brani di suoi racconti, di cui alcuni inediti scritti per l'occasione, si intrecceranno alle musiche composte ad hoc da Fassetta. Al centro, il tema della follia, dell'essere diversi imperfetti, in contrapposizione alla noia e tutto sommato all'impossibilità della perfezione. «Alcune sono storie atroci, altri di rivalsa - rivela Roveredo tratte dai miei ricordi. Sono storie che mi sono rimaste attaccate addosso».
VITE REALI
Troveremo dunque Paolino il pazzo, che nelle osterie di Servola veniva incitato a scatenarsi sulla musica fino a ridursi a parossistico burattino e troveremo le esperienze vissute da Roveredo in manicomio.
«Un tempo afferma lo scrittore - si andava in manicomio per qualsiasi motivo, anche per problemi con l'alcool. Era il luogo dove nascondere e dimenticare. Ci finivano anche le ragazze madri. Io amo quel mondo, dove lavoro tutt'ora. Ed è importante raccontare cosa succedeva, tra brutture e abusi, per non cancellare la memoria delle ingiustizie e delle sofferenze. Chi si può dire perfetto oggi? Quasi nessuno. Ad ogni modo io dico: diffidiamo dai perfetti!».
A PNLEGGE CON LA VANONI
Roveredo sarà ospite della festa del libro con gli autori il 20 settembre alle ore 21.30, nello spazio Itas incontri in piazza della Motta quando presenterà, assieme alla cantante Ornella Vanoni, alla quale è legato da un sentimento di amicizia e reciproca stima, il suo nuovo libro Ci vorrebbe un sassofono, nel quale racconta la rabbia e le ingiustizie subite da una donna per mano maschile. Dopo il successo riscontrato da Caracreatura, con questo nuovo romanzo Roveredo torna a un io narrante femminile. «Quando mi dicono che scrivo come una donna afferma sono felice perché lo ritengo un complimento bellissimo. Ogni giorno incontro tra le 10 e le 15 persone che mi raccontano le loro storie di disagio, ingiustizia, violenze subite. Tra esse molte sono donne. Sono storie feroci. Non si può restare indifferenti. Bisogna informarsi, capire quello che succede nella nostra società, farcene carico. Io le ho ascoltate e le ho messe insieme nel mio romanzo, ma non sono uno scrittore, sono un autista di parole, trasporto queste storie su carta.
Intanto il sodalizio con Ornella Vanoni avrà anche un seguito. A fine anno inizieranno le riprese, tra Trieste e la Croazia, del film tratto dal romanzo Ballando con Cecilia per la regia di Roberto Minini, che avrà come protagonista proprio la cantante.
Clelia Delponte
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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