Progetto Fvg, guida prima di Natale

Venerdì 13 Dicembre 2019
Progetto Fvg, guida prima di Natale
POLITICA
UDINE Prima di Natale il nuovo coordinatore regionale di Progetto Fvg in luogo dello sfiduciato Ferruccio Saro e per il futuro, oltre a un nuovo attivismo sul territorio «dopo un periodo in cui tutto è stato troppo fermo», l'idea di una «federazione con Forza Italia», per continuare ad essere in ambito regionale «una gamba del Centrodestra». Sergio Bini, il cofondatore di Progetto Fvg nonché attuale assessore regionale alle Attività produttive, delinea così l'evoluzione della formazione politica che ha contribuito a creare a ridosso delle elezioni regionali del 2018, dopo che ha rotto con l'altro cofondatore, l'ex senatore Saro. Una rottura che «ha liberato energie», sostiene, evidenziando il contemporaneo consolidarsi della relazione con «l'amico Riccardo», ovvero il vice governatore e uomo di punta di Forza Italia, Riccardo Riccardi. I due non si erano granché piaciuti in campagna elettorale - «qualche frizione in quei frangenti ci sta», minimizza oggi Bini , ma ora le cose paiono decisamente cambiate, come dimostrano gli stessi protagonisti presentandosi assieme per delineare le idee e le decisioni del Governo regionale. Peraltro in piena sintonia con il leghista presidente della Regione Massimiliano Fedriga.
TOTI
Bini traccia il quadro nelle stesse ore in cui a Udine ieri è arrivato l'ex forzista governatore della Liguria, Giovanni Toti, chiamato dalla Scuola di politica dedicata a Ettore Romoli per raccontare della sua creatura politica, «Cambiamo!». Ad accoglierlo, tra gli altri, proprio l'ex compagno di cordata di Bini, cioè Saro, e una quota degli esponenti di Forza Italia regionali, con in testa il presidente del Consiglio Pier Mauro Zanin. Quest'ultimo, per la verità, ha sempre detto di non voler uscire dal suo partito, anche se si appresta a varare una propria associazione di stampa prepolitico. Uno strumento che potrebbe rivelarsi utile, per avere voce e pesi autonomi in uno scenario politico in movimento, e poter magari agganciare qualche partito nazionale, che Zanin ha sempre ritenuto importante avere. Nel Centrodestra, insomma, fatta salva la compattezza della Lega - «l'azionista di maggioranza», come l'ha definita Bini e quella di FdI galvanizzata da sondaggi premianti, ad essere in fermento è la quota centrista. Abbastanza consapevole, però, che non sono tempi in cui il centro può offrire voti a sufficienza per strade in solitaria. «Sto vedendo un sistema bipolare considera Bini -. Progetto Fvg si colloca nel Centrodestra e non con atteggiamento succube rispetto alla Lega», come imputava Saro. «Stiamo invece vivendo un gioco di squadra meraviglioso», ha aggiunto, ammettendo di non essere interessato a intessere per ora relazioni con soggetti nazionali. «È un discorso prematuro. Vogliamo rafforzare la nostra presenza in regione e non mi dispiacerebbe una federazione con Fi». Per lui, nessun pericolo di sfaldamento del Gruppo di Progetto Fvg. «Credo prevalga il buon senso rispetto all'attrazione di sirene mirabolanti», ipotizza riferendosi a possibili uscite al seguito di Saro. Diatribe e distanze che ieri sera Toti ha definito «sfarinature al centro», come sta avvenendo in Parlamento, reputando tuttavia che «vadano poi superate in un disegno comune». Ieri, per lui, anche una lunga chiacchierata telefonica con Fedriga e un confronto con diversi volti noti di Fi e di quello che fu il Pdl: oltre a Zanin, il già sindaco di Forgaria Pierluigi Molinaro, il sindaco di Codroipo Fabio Marchetti, l'ex consigliere regionale Sandro Colautti. Presenti anche il parlamentare Renzo Tondo, fondatore di Ar, l'ex assessore di Udine Paolo Pizzocaro e una ex di Ar come Michela Gasparutti. Tra gli altri, anche Renato Zampa, amico di Saro e tra i trattori che a marzo 2018 determinarono la candidatura di Fedriga a presidente della Regione.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci