Premek, 40 anni di sfide nel mondo

Venerdì 5 Ottobre 2018
Premek, 40 anni di sfide nel mondo
IMPRESE D'ECCELLENZA
PORDENONE Un'azienda che nei suoi quarant'anni di attività è stata molte volte all'avanguardia anticipando i tempi e capendo prima di altri quali erano le tendenze nella produzione, nei settori chiave e nei mercati. La Premek hi-tech, l'azienda della famiglia Camuccio specializzata nella meccanica di precisione e fondata nel 1978, fu tra le prime aziende in Italia, già alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, ad abbandonare settori già allora maturi e a buttarsi sull'automotive. Così come, anni dopo, quando intuì che era arrivato il momento di crescere nei comparti più evoluti, come l'aeronautica e l'areospaziale. E anche l'ultima scommessa della società è stata vinta: oltre due anni fa alla Premek capirono che la strada per essere competitivi e per poter continuare a essere fornitori dei mercati del Nord Europa era necessario affrontare la rivoluzione 4.0: già dall'inizio di quest'anno l'intera fabbrica è digitalizzata. Tutte le macchine sono state adeguate alla tecnologia più evoluta e vengono ormai governate dai palmari, dai telefonini e dai tablet degli operai e dei tecnici. Una rivoluzione fatta prima della recente legge Calenda che prevede finanziamenti per le aziende digitali.
I GIOVANI
«Ed è stata una sfida - sottolinea non senza orgoglio il fondatore e presidente della società, Gino Camuccio - che abbiamo giocato e vinto con i giovani. Negli ultimi due anni abbiamo cercato di inserire nuove figure assumendo giovani tecnici e ingegneri che si stanno dimostrando molto in gamba». L'età media tra i circa ottanta dipendenti di Premek Hi-tech è di 38 anni. «È piuttosto bassa rispetto alla media delle aziende italiane, ma il nostro obiettivo è abbassarla ancora di più perché soltanto con le giovani generazioni digitali si possono vincere le sfide del futuro». Ed è al futuro che Gino Camuccio - nell'azienda da sempre con la moglie Celestina, che si occupa del personale, e i figli Marco, 42 anni, e Francesca 35, ormai nei ruoli chiave - guardava già in quel lontano 1978 quando - con due soci - partì con l'avventura Premek. Un diploma di perito del Kennedy in tasca e un decennio di esperienza in alcune importanti aziende meccaniche del territorio. Fin dall'inizio Gino Camuccio è stato un imprenditore con la valigia in mano, pronto a cercare clienti e alleanze all'estero, attento a quei mercati più evoluti che cercavano quel made in Italy che veniva allora espresso più nella micro-meccanica che nei prodotti alimentari. «Ho sempre avuto la vocazione e l'ambizione di lavorare per l'estero. Già nel 1971 partecipavamo alle fiere del settore di Hannover, in Germania». Esperienze che negli anni successivi saranno utilissime non solo per la sua azienda: negli anni Duemila Camuccio ha guidato a lungo il Consorzio export di Unindustria. Ma è tornando agli inizi dell'avventura industriale che si capisce come oggi l'impresa di Vallenoncello sia un'eccellenza riconosciuta nei mercati del Nord Europa, ma non solo. Premek esporta quasi il 90% dei suoi prodotti in 22 Paesi e serve 400 clienti anche in Usa, Canada e Messico. «E dire che eravamo partiti - racconta ancora l'imprenditore di razza che oggi a 68 anni ha affidato i ruoli chiave ai figli - come fornitori di Savio, Zanussi e delle coltellerie di Maniago facendo cavatappi che per il periodo erano innovativi». Nei decenni successivi le grandi intuizione: l'automotive prima, l'aeronautica, l'ottica e il medicale. Premek si fa conoscere in Svezia e diventa fornitore di Saab aeronautica: entra nel progetto per produrre le parti meccaniche dell'attuatore dei flap montati nei Boing 787. Altri clienti si chiamano Swarovsky Optik per la quale Premek realizza le parti meccaniche dei cannocchiali che vengono montati sui fucili di precisione. Ma l'avventura continua guardando sempre avanti: il figlio Marco («investiamo il 10% del fatturato in ricerca e innovazione») crede nelle reti di aziende start-up che puntano a produrre servizi per il medicale e studiano una nuova turbina per piccoli salti d'acqua che potrebbe rivoluzionare il settore idroelettrico. Oggi pomeriggio alla Premek - con autorità e vetrici di Unindustria - i dipendenti con le loro famiglie faranno festa. E ricorderanno i quattro decenni di successi.
Davide Lisetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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