Lignano, il retroscena del patto saltato

Venerdì 19 Luglio 2019
LA STORIA
LIGNANO Correva l'anno 1959 e durante quell'estate precisamente il 21 luglio nasceva il Comune di Lignano Sabbiadoro. Infatti, sino ad allora, la località era frazione di Latisana (assieme a Pertegada, Gorgo e Latisanotta). Una novità sollecitata dalla notevole crescita turistica di Lignano. Ma, come spesso accade nelle separazioni, il distacco non fu indolore. Testimone del tempo, uno dei pochi rimasti, è Roberto Petiziol: latisanese, avvocato, attivista democristiano. Nel 1956 prende corpo la soluzione. Petiziol, 27enne, allora era segretario mandamentale del suo partito. Aveva come superiore Michelangelo Ribezzi, segretario scudocrociato della provincia di Udine. Ricorda Petiziol: «Eravano alla vigilia delle elezioni amministrative e Francesco Zanelli non intendeva ricandidarsi a sindaco di Latisana, mentre la Dc voleva continuare ad avere il Comune. A Lignano era stato proposto di emulare l'accoppiata Venezia-Mestre: bilanci separati e congrua rappresentanza lignanese in giunta. Le parti in causa parevano d'accordo cominciando dal parroco don Mario Lucis, Emilio Zatti e imprenditori quali Scarpa, de Minicis, Scudiero. Scelta condivisa anche quella di presentare una lista unica. Rimaneva solo da decidere il nome del sindaco».
IL PATTO
Invece il patto saltò. «Vinte le elezioni, Luigi Cicuttin democristiano - ambiva lui a diventare sindaco in ciò sostenuto da Pertegada. Ma Latisana, Gorgo e Lignano si opposero. Nella spaccatura ebbero buon gioco ad infilarsi comunisti, socialisti e il missino Anzil, contribuendo a dare vita ad un'operazione di milazzismo (dal nome di Silvio Milazzo, divenuto presidente della Regione Sicilia alla fine degli anni Cinquanta grazie ad una variegata maggioranza sostenuta da Psi e Pci, escludendo la Dc ndr). E Cicuttin è stato accontentato nella aspirazione di essere il primo cittadino. Per me si è trattato di brutto momento, anche se mi sono impegnato a guidare l'opposizione». Prosegue Petiziol: «A quel punto è tornata in auge la richiesta di autonomia da parte di Lignano Sabbiadoro e Mario Toros, nel frattempo subentrato a Ribezzi come segretario provinciale, ha dato via libera alloperazione. Non ci sono stati ulteriori intoppi, a parte qualche discussione per i confini: Lignano voleva allungarsi sino alla periferia di Pertegada, Latisana se li è invece garantiti sulla linea del ponte di Bevazzana». A distanza di oltre mezzo secolo ritiene sia stata scelta giusta. «Lignano era diventata adulta e la soluzione adottata la migliore, considerato che doveva ancora avvenire lo sviluppo di Riviera. A Sabbiadoro ho residenza dal 1967, anche se sono originario di Latisana e abito parecchio a Udine. Mi considero soprattutto lignanese. Rispetto agli anni Sessanta e Settanta lo scenario degli ospiti è cambiato. La vicina Bibione ha migliorato la propria qualità. Servirebbe, nell'interesse comune, una reciproca collaborazione. Comunque la nostra penisola resta sempre molto bella e godibile».
Paolo Cautero
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci