LA SITUAZIONE
PORDENONE La volontà della Regione non è cambiata: la

Sabato 29 Febbraio 2020
LA SITUAZIONE PORDENONE La volontà della Regione non è cambiata: la
LA SITUAZIONE
PORDENONE La volontà della Regione non è cambiata: la direzione è quella che va verso la riapertura delle scuole (e la rimozione di tutti gli altri divieti contenuti nell'ordinanza urgente di domenica scorsa) a partire da lunedì, ma il rinvio di qualche ora della decisione attesa da Roma ha complicato un quadro già incerto da sette giorni. In prima fila, ad attendere una comunicazione con i crismi dell'ufficialità, ci sono dirigenti scolastici disorientati, famiglie trepidanti e alunni in bilico tra un'altra settimana di vacanza e un rientro in fretta e furia tra verifiche e lezioni.
LA SITUAZIONE
Ieri alcune scuole delle province di Udine e Pordenone sono state protagoniste delle più classiche tra le fughe in avanti. Tramite delle circolari arrivate anche nelle case dei genitori degli alunni, infatti, hanno comunicato la ripresa delle attività a partire da lunedì. Molto probabile, come eventualità, ma ancora non una certezza. L'ordinanza che ha chiuso il Friuli Venezia Giulia scadrà alla mezzanotte tra domenica e lunedì: la direzione possibile è quella che riguarda un nuovo provvedimento, molto più blando del precedente. La Regione dovrebbe consigliare una serie di buone norme di comportamento per combattere il rischio di contagio da coronavirus e mantenere in vigore le prescrizioni rivolte all'igienizzazione dei mezzi pubblici.
L'INCONTRO
Ieri mattina, a Pordenone, alcuni tra i principali dirigenti scolastici della provincia si sono incontrati per organizzare il rientro in classe. «Sono state stabilite alcune regole di comportamento - ha spiegato la preside del Leopardi-Majorana, Teresa Tassan Viol - che potranno garantire un ritorno tra i banchi in sicurezza. Abbiamo deciso di tappezzare le aule, i corridoi e i bagni delle scuole di volantini e avvisi riguardanti le azioni da compiere per combattere il possibile contagio da coronavirus. Si tratterà di una sorta di decalogo che ogni alunno dovrà rispettare. Ci si dovrà lavare spesso le mani e le attività di gruppo dovranno essere limitate il più possibile». Tradotto, sì alle lezioni tradizionali ma assemblee (specie per i licei e le scuole superiori in genere) almeno da rimandare per un po'. Poi, quando è arrivata la notizia del rinvio della decisione attesa da Roma, tra i presidi della regione è iniziato a serpeggiare un malumore palpabile.
L'OPERAZIONE
Intanto, approfittando della sosta forzata delle lezioni a causa dell'ordinanza di domenica scorsa, le scuole sono finite sotto i ferri. I dirigenti scolastici delle province di Pordenone e Udine hanno provveduto ad un'operazione di pulizia e sanificazione su larga scala. Un lavoro reso possibile dall'assenza degli studenti combinata con la presenza del personale amministrativo, che ha proseguito le proprie giornate negli istituti. Anche il Comune di Pordenone, che ha la competenza sui nidi e le materne, come ha confermato il sindaco Alessandro Ciriani ha portato a termine la stessa operazione negli ultimi giorni.
Per il ritorno a scuola (e per la riapertura di teatri, cinema, palestre e molte altre attività) sembra mancare poco, d'altronde anche ieri il Fvg ha chiuso la giornata senza casi di contagio da coronavirus. L'estenuante attesa di una decisione con firma in calce dal ministero della Sanità, però, rischia di provocare l'ennesima crisi di nervi in regione.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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