LA PROTESTA
UDINE La petizione ha già raccolto le 280 firme necessarie per essere depositata in Comune e chiedere che il tema della presenza dei 15 giovani pakistani in paese, ma soprattutto il loro comportamento, sia posto all'attenzione del consiglio comunale per giungere a un'assemblea pubblica. Intanto il sindaco ha avuto rassicurazioni dalle autorità per un allontanamento dei migranti. È, in sintesi, l'evoluzione di quanto sta accadendo a Paularo, dove da inizio settimana l'ex sindaco Ottorino Faleschini ha avviato una petizione, «sollecitato da molti cittadini», per dare una svolta alla condizione di disagio che si è creata tra gli abitanti a seguito del comportamento dei giovani migranti che «hanno cominciato a ritrovarsi in gruppetti da due a cinque persone per bere alcolici, ma da li a poco si sono allargati iniziando a girovagare per il paese a qualsiasi ora del giorno e della notte spingendosi a fare apprezzamenti alle ragazze , oppure a curiosare di notte all'interno delle macchine», ha spiegato Faleschini, tanto che i carabinieri sono stati chiamati già in due circostanze. «Vogliamo che si arrivi a un'assemblea pubblica con l'amministrazione, la Caritas che gestisce l'accoglienza, e magari anche il prefetto ha aggiunto ieri -, perché Paularo non è nelle condizioni di ospitare e perché certi comportamenti vanno prevenuti». Paularo già da diversi anni ospita migranti, ma si è sempre trattato di famiglie che si sono integrate, confermano sia i promotori delle firme, sia il sindaco Daniele Di Gleria, che già il 19 settembre, a pochi giorni dall'arrivo dei ragazzi, aveva fatto presente le criticità a Prefettura e Caritas. Ieri un nuovo contatto con le autorità «dalle quali ha detto il primo cittadino ho avuto rassicurazioni per una presa in carico della situazione e di un possibile allontanamento di queste persone». Il problema dunque, parrebbe andare verso una soluzione, anche se Faleschini va all'origine della questione e individua nella mancata adesione del Comune al progetto Sprar una delle cause di quanto si è originato. «Se l'attuale amministrazione avesse aderito ha affermato l'ex sindaco avremmo contenuto il numero delle presenze, massimo otto», ha concluso.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA UDINE La petizione ha già raccolto le 280 firme necessarie per essere depositata in Comune e chiedere che il tema della presenza dei 15 giovani pakistani in paese, ma soprattutto il loro comportamento, sia posto all'attenzione del consiglio comunale per giungere a un'assemblea pubblica. Intanto il sindaco ha avuto rassicurazioni dalle autorità per un allontanamento dei migranti. È, in sintesi, l'evoluzione di quanto sta accadendo a Paularo, dove da inizio settimana l'ex sindaco Ottorino Faleschini ha avviato una petizione, «sollecitato da molti cittadini», per dare una svolta alla condizione di disagio che si è creata tra gli abitanti a seguito del comportamento dei giovani migranti che «hanno cominciato a ritrovarsi in gruppetti da due a cinque persone per bere alcolici, ma da li a poco si sono allargati iniziando a girovagare per il paese a qualsiasi ora del giorno e della notte spingendosi a fare apprezzamenti alle ragazze , oppure a curiosare di notte all'interno delle macchine», ha spiegato Faleschini, tanto che i carabinieri sono stati chiamati già in due circostanze. «Vogliamo che si arrivi a un'assemblea pubblica con l'amministrazione, la Caritas che gestisce l'accoglienza, e magari anche il prefetto ha aggiunto ieri -, perché Paularo non è nelle condizioni di ospitare e perché certi comportamenti vanno prevenuti». Paularo già da diversi anni ospita migranti, ma si è sempre trattato di famiglie che si sono integrate, confermano sia i promotori delle firme, sia il sindaco Daniele Di Gleria, che già il 19 settembre, a pochi giorni dall'arrivo dei ragazzi, aveva fatto presente le criticità a Prefettura e Caritas. Ieri un nuovo contatto con le autorità «dalle quali ha detto il primo cittadino ho avuto rassicurazioni per una presa in carico della situazione e di un possibile allontanamento di queste persone». Il problema dunque, parrebbe andare verso una soluzione, anche se Faleschini va all'origine della questione e individua nella mancata adesione del Comune al progetto Sprar una delle cause di quanto si è originato. «Se l'attuale amministrazione avesse aderito ha affermato l'ex sindaco avremmo contenuto il numero delle presenze, massimo otto», ha concluso.
Antonella Lanfrit
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