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MARTIGNACCO Chiusura confermata ed esclusa la proposta sindacale di attivare

Giovedì 6 Febbraio 2020
IMPRESE MARTIGNACCO Chiusura confermata ed esclusa la proposta sindacale di attivare
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MARTIGNACCO Chiusura confermata ed esclusa la proposta sindacale di attivare i contratti di solidarietà. Tuttavia, ed è la nota meno dolente, l'azienda sembra disponibile a concedere un po' di tempo in più prima di decretare la fine. Aspetto non secondario nella ricerca di qualche realtà disposta a rilevare lo stabilimento per dargli nuova vita. Per lo stabilimento produttivo di Martignacco del Gruppo Safilo è lo scenario emerso ieri nel corso dell'incontro che il Gruppo ha avuto con le parti sindacali nazionali e regionali di Friuli Venezia Giulia e Veneto, al fine di trovare una posizione condivisa con la quale ripresentarsi al Ministero dello Sviluppo economico dopo il primo incontro di metà gennaio in quella sede. Da qui all'appuntamento romano ci saranno entro il 14 febbraio degli incontri sul territorio tra azienda e sindacati per discutere delle singole situazioni e poi le conclusioni in sede romana. «L'incontro di oggi (ieri per chi legge, ndr) ha confermato in positivo la gestione della crisi in un unico tavolo», ha evidenziato al termine Pasquale Lombardo, segretario provinciale della Femca di Udine, ricordando che la chiusura dello stabilimento di Martignacco con i suoi 250 addetti è parte di una riorganizzazione più ampia che contempla anche 400 esuberi nel sito di Longarone e 50 in quello di Padova. «Per il resto ha aggiunto Andrea Modotto della Cgil -, l'azienda su Martignacco conferma la chiusura e l'impossibilità a sostenere contratti di solidarietà». Quali, allora le prospettive? «Lavoreremo per un'alternativa che minimizzi gli impatti sociali», ha affermato Modotto, con una strategia in cui «l'azienda farà la sua parte e anche le istituzioni con i corsi di formazione per gli addetti» che si dovessero trovare senza lavoro. Per ora lo stabilimento friulano continua a produrre e gli operai a percepire lo stipendio, ma bisognerà capire ancora per quanto. L'incontro che si terrà sul territorio entro venerdì 14 febbraio tra la proprietà e i sindacati dovrà dipanare anche questo aspetto e verificare fino a quando il Gruppo sarà disposto ad aspettare prima di far partire la cassa integrazione straordinaria a fronte di politiche attive del lavoro operative. I tempi sono comunque racchiusi entro il primo semestre 2020. La situazione a Martignacco è esplosa nei primi giorni di dicembre del 2019, quando il Gruppo ha presentato il nuovo piano industriale mettendo una croce sullo stabilimento friulano per la sovracapacità produttiva che ha generato il ritiro delle licenze di due brand di occhiali di lusso. Da qui la ricerca di un'alternativa a una fine così pesante, con la discesa in campo anche della Regione che si è fatta parte attiva nel tavolo di confronto ministeriale e nella ricerca di un nuovo sbocco imprenditoriale per Martignacco.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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