IL PROGETTO
PORDENONE «Siamo di fronte a un'occasione storica che non dobbiamo

Domenica 12 Luglio 2020
IL PROGETTO PORDENONE «Siamo di fronte a un'occasione storica che non dobbiamo
IL PROGETTO
PORDENONE «Siamo di fronte a un'occasione storica che non dobbiamo sciupare. La possibilità di giungere a una grande e unica fiera regionale deve essere percorsa fino in fondo. E lo si deve fare, come giustamente ha sostenuto il presidente di Pordenone Fiere Renato Pujatti, attraverso un piano industriale e un progetto che deve vedere anche il coinvolgimento della Regione. Il punto fermo, che è anche un po' la novità di questi giorni e di queste settimane, è che sia stato riconosciuto a Pordenone un ruolo guida in questo processo sulla base del lavoro e dei risultati raggiunti dalla società fieristica negli ultimi anni». Non ha dubbi il sindaco Alessandro Ciriani (il Comune è l'azionista del maggioranza della società di viale Treviso con circa il 48 per cento delle quote) sul futuro assetto della rete fieristica regionale. «C'è una logica nell'obiettivo di realizzare un'unica società regionale seppure con più poli o siti dove le manifestazioni e gli eventi potranno essere organizzati. Ma la testa e la gestione dei costi devono essere uniche. E poi non ha più senso pestarsi i piedi tra un polo e l'altro con esposizioni simili o con i doppioni che pure abbiamo spesso visto in passato». Ciriani crede nell'unificazione tra Pordenone Fiere e il polo di Udine-Gorizia (a Trieste manca una fiera, ci sono soltanto siti per eventi e manifestazioni) al punto che già domani si incontrerà con il presidente Renato Pujatti per fare il punto e cominciare a lavorare a una bozza di piano per l'aggregazione. In realtà come ha tenuto a precisare lo stesso Pujatti il progetto al quale si punta è una fusione per incorporazione, dove è la società pordenonese che incorpora l'ente fieristico DI Udine-Gorizia. E sui tempi della stesura del piano che darà il via libera al progetto il sindaco è ottimista: «Credo che si possa avere una bozza di piano già a settembre o ottobre. Perché prova a suggerire non utilizzare proprio l'occasione della nuova manifestazione voluta per la ripartenza e per il rilancio che abbiamo voluto simbolicamente battezzare La Fiera! per lanciare il piano unificazione?».
LA REGIONE
L'ottimismo del sindaco pordenonese è evidentemente motivato da alcune assicurazioni informalmente ricevute da parte della Regione sul via libera alle manovre di aggregazione verso un unico polo fieristico regionale. Non è un caso infatti che l'apertura a un nuovo dialogo tra le due sponde del Tagliamento sia arrivata qualche giorno fa da Udine. Era stato lo stesso presidente della Camera di commercio, Giovanni Da Pozzo, a riconoscere a Pordenone un ruolo guida nell'auspicato processo di unificazione delle società fieristiche. E da indiscrezioni risulta che anche l'assessore regionale alle Attività produttive Sergio Bini veda con favore l'iniziativa. Sarebbe stato lo stesso componente della giunta Fedriga a chiedere un piano sul quale poi poter ragionare. «È chiaro che l'accompagnamento della Regione aggiunge ancora Ciriani al passaggi che potranno mettere insieme le fiere sarà fondamentale. Certo, dovrà essere fatto in un'ottica nuova: i finanziamenti non dovranno servire a coprire disavanzi e bilanci in rosso ma dovranno favorire lo sviluppo di un piano che dovrà prevedere anche ricadute economiche e sul turismo del territori regionali. Non c'è nulla di scandaloso se si prevedono finanziamenti su precisi obiettivi. La società unica dovrà poi stare in piedi da sola. E d'altra parte aggiunge la Fiera di Pordenone negli ultimi anni ha dimostrato di camminare con le proprie gambe anche facendo importanti investimenti senza chiedere un euro pubblico».
D.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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