Il governatore: se non si va al voto ora per me è superata la democrazia

Sabato 24 Agosto 2019
Il governatore: se non si va al voto ora per me è superata la democrazia
LE DICHIARAZIONI
UDINE «Se non si va al voto è superata la democrazia». Così il governatore della Regione Massimiliano Fedriga, a margine del Meeting di Rimini dove, ieri, ha partecipato al panel Le Regioni e l'Autonomia differenziata. Secondo Fedriga, il dibattito in corso è in «contraddizione palese, c'è chi dice che se andiamo al voto i cittadini non votano come vogliamo noi, quindi al voto non ci andiamo» dunque «penso sia superata la democrazia». In merito all'ipotesi della nascita di un governo nazionale M5s-Pd, tra le ipotesi più accreditate dopo le dimissioni del premier Giuseppe Conte, il governatore afferma: «Mi raccontino quello che vogliono, ma un governo giallo-rosso anche l'ultimo dei grillini fidelizzato a Casaleggio o Di Battista può capire chiaramente che l'unica cosa a cui servirebbe è quello di garantire una poltrona ai parlamentari che rischiano di non essere eletti» e che per questo «non vogliono tornare al voto». «Se, invece sottolinea Fedriga - i cinque stelle hanno cambiato idea su di una serie di temi noi siamo disponibili ad andare avanti». Dunque ribadisce: «Io spero di andare al voto, penso sia l'ipotesi principale anche nel rispetto per i cittadini di questo Paese: devo dire che trovo surreale il dibattito da parte delle altre forze politiche in questo periodo, c'è chi ha dipinto la Lega e Salvini come dittatori, fascisti ed estremisti e chi chiede democrazia nel Paese ma c'è qualcuno che la vuole negare per mantenere la poltrona».
CINQUE STELLE
E poi ancora: «Il Movimento 5 stelle si era detto disponibile all'autonomia che nei mesi precedenti teneva bloccata e a fare una riforma fiscale coraggiosa: il governo ha senso prosegue il governatore - se serve per fare le cose per il Paese». Secondo il governatore, inoltre, «un governo che non ha consenso nel Paese è debole e non può fare scelte. Come Lega abbiamo cercato di dimostrare che un governo ha un senso se è un mezzo e non un fine per questo è stata aperta la crisi di governo». Poi ha sottolineato che «tecnicamente se si ha la maggioranza in Parlamento un governo si può fare, vedo dei problemi se si pensa che il Movimento 5 stelle chiedeva un cambiamento rispetto al precedente governo che era quello del Pd e ora fa un accordo con il Partito democratico. C'è un problema di coerenza» ha chiosato parlando di «scelta difficile» riferendosi a quella che dovrà prendere il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
IL PAESE
«Speriamo di dimostrare che il nostro è un Paese normale ha auspicato Fedriga dove, se cade una maggioranza, si possa tornare al voto ridando la scelta ai cittadini: sarebbe un buon esercizio di democrazia». E l'Autonomia? «Un processo che è necessario difendere: significa responsabilità e taglio agli sprechi per rispondere meglio alle esigenze dei cittadini» ha detto il governatore ricordando come il Friuli Venezia Giulia sia al fianco delle Regioni a Statuto ordinario che hanno avanzato allo Stato la richiesta di quote di autonomia ed è al contempo impegnata ad acquisire più competenze per sé: la regionalizzazione della scuola è un obiettivo che già vede al lavoro la Regione per risolvere i problemi di risorse e di organico che affliggono il sistema educativo.
E.B.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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