IL CASO
UDINE «Troppe pastoie e difficoltà. Non stanno agevolando in

Giovedì 3 Dicembre 2020
IL CASO
UDINE «Troppe pastoie e difficoltà. Non stanno agevolando in nessun modo il decollo del nuovo sistema» per i tamponi rapidi con i pool dei medici di base. È irritato Khalid Kussini, segretario provinciale della Fimmg, il sindacato dei dottori di famiglia che il 18 novembre ha firmato l'accordo con la Regione (non sottoscritto invece dallo Snami, molto critico, né dallo Smi, in coerenza con la posizione nazionale) per la collaborazione dei medici di medicina generale a fare i test antigenici rapidi o nei loro ambulatori o in spazi messi a disposizione dal sistema regionale, per sgravare il dipartimento di Prevenzione del sovraccarico di lavoro. La tariffa riconosciuta ai medici di base è di 18 euro per attività svolta negli ambulatori e di 12 per quella fatta fuori dagli studi.
I NODI
«I colleghi mi chiamano per elencare le difficoltà. Martedì sera ho avuto un direttivo con i colleghi del Gemonese, che sono arrabbiati e si chiedono perché non gli viene dato nessun supporto. Siamo la stessa Azienda, ma quello che va bene a Latisana non va bene a Rivignano. Quello che va bene a Rivignano non va bene a San Giorgio». Il problema maggiore per alcune realtà? «Mancano gli infermieri per aprire nuovi punti tampone. Questo, per esempio, vale per Udine come per il Gemonese e l'Alto Friuli. Si sa che queste figure scarseggiano. Ma mi chiedo perché in altre aree ci siano anche 6-8 infermieri per postazione. Solo a San Giorgio, per esempio, ce ne sono otto. Basterebbe metterne uno o due per ciascun punto tampone» dice Kussini che oggi avrà un incontro in videoconferenza con i capi dipartimento per risolvere i nodi. «Quando non c'è il supporto infermieristico i colleghi sono spiazzati. Sono disponibili ma non possono partire. Siamo nella stessa Azienda, com'è possibile che ci siano fratelli e fratellastri? Perché nell'Alto Friuli non è possibile mentre il mio capo distretto c'è riuscito? La domanda vera è: c'è la volontà o no che si facciano questi tamponi rapidi?», si chiede Kussini. Fra i camici bianchi c'è anche ci si domanda se dietro tanti ostacoli non ci sia una ragione economica. E poi c'è chi ce l'ha fatta. «A Ruda ci sono riusciti per loro conto perché hanno messo l'Azienda alle strette. Ancor prima a Latisana i colleghi si sono organizzati fra loro. A Rivignano c'è la volontà del Comune ma bisogna vedere: ci sono tre medici pronti, ma se non mettono a disposizione qualcuno che li aiuti, come fanno le dottoresse? Devono mettersi anche a pulire una volta fatti i test?», si chiede provocatoriamente Kussini. A Latisana «siamo partiti martedì. Su una ventina di prenotati si sono presentati in 17 e sono stati trovati due positivi, che dovranno rifare il tampone. Adesso tutto è in fase di rodaggio. Le prenotazioni sono tutte occupate da parte del Dipartimento per tutta la settimana. Con la prossima settimana dovrebbero partire con numeri molto più alti».
NELLA BASSA
A Rivignano Teor il sindaco Mario Anzil ha individuato la struttura, ma è in attesa che si sciolgano alcune incognite, fra cui il nodo infermieri. «È tutto pronto. Domani (oggi ndr) abbiamo un incontro con i medici di distretto. Loro hanno un problema con lo smaltimento dei rifiuti. Un'altra criticità è che mancano infermieri. Domani cercheremo di capire come risolvere. La pediatra ha già detto che mal che vada è disponibile a fare i test da sola. Spero si possa partire la prossima settimana». A Udine Pietro Fontanini si augura che «i nuovi test salivari in futuro possano semplificare le cose. Il problema del personale esiste». Che gli infermieri siano figure preziose quanto rare, d'altronde, lo sa benissimo il direttore generale dell'AsuFc Massimo Braganti, che non ne trova per allestire i nuovi posti covid in ospedale. A Palmanova il punto per i test rapidi con formula drive-in è in fase di allestimento all'ex caserma Piave, messa a disposizione dal Comune e attrezzata con l'aiuto della Protezione civile comunale, come spiegano il sindaco Francesco Martines e l'assessore Giuseppe Tellini, lui stesso medico di base, che sarà fra gli otto dottori del Palmarino (attivi da Trivignano a Bagnaria Arsa a Bicinicco) che si alterneranno per i tamponi. «Utilizzeremo un capannone per far passare le auto al coperto. Verosimilmente faremo i tamponi ai contatti dei positivi in isolamento al decimo giorno e ai ragazzi delle scuole: dovrebbe essere il nostro compito. Cercheremo di fare più sedute possibile. Credo che saremo operativi all'inizio della prossima settimana». A Ruda il debutto è slittato di un giorno «per ritardi nell'arrivo del materiale»: «Eravamo pronti già oggi - dice il sindaco Franco Lenarduzzi - per il punto drive-in. Domani (oggi ndr) sarà un giorno di prova, venerdì apriremo. Faremo anche i test molecolari oltre ai tamponi rapidi. Si sono messi a disposizione 12 medici di base più i pediatri».
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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