IL CASO
PORDENONE Fabio Carrer era un capocantiere della Cimolai Spa: morì

Mercoledì 18 Settembre 2019
IL CASO PORDENONE Fabio Carrer era un capocantiere della Cimolai Spa: morì
IL CASO
PORDENONE Fabio Carrer era un capocantiere della Cimolai Spa: morì a 54 anni travolto da un parapetto di 240 chilogrammi che stava rimuovendo in un cantiere dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria. Era il 27 ottobre 2012. La vedova aveva promosso un'azione civile che il Tribunale di Pordenone aveva condiviso condannando la società, nonchè in solido due funzionari, a pagare le spese legali e a risarcire 642.694 euro, somma dalla quale era stato dedotto quanto già anticipato dall'Inail, una somma pari a complessivi 309.447 euro. A ribaltare la sentenza è stata Corte d'appello di Trieste. Società e funzionari, difesi dall'avvocato Romeo Bianchin, nonchè l'assicurazione, avevano impugnato la sentenza emessa il 21 settembre 2016, dove si stabiliva che società e funzionari era responsabili del decesso di Carrer perchè erano state violate delle misure di sicurezza.
«La Corte d'appello - spiega Bianchin - ha integralmente riformato la sentenza ritenendo che la Cimolai avesse rispettato ogni normativa di legge in materia di sicurezza, evidenziato che l'infortunato rivestiva la carica di preposto e aveva una notevole esperienza professionale in qualità di montatore». I giudici si sono richiamati a una recente sentenza della Suprema Corte. Risale al 19 febbraio 2019 ed evidenzia come, in tema di prevenzione sugli infortuni sul lavoro, ai fini dell'individuazione del garante nelle strutture aziendali complesse bisogni far riferimento al soggetto deputato alla gestione del rischio. Significa che in società come la Cimolai, viene individuata una ripartizione per quanto riguarda le responsabilità. Responsabilità che sono generalmente riconducibili al preposto se l'infortunio avviene durante una concreta esecuzione dell'opera; al dirigente se è riconducibile all'organizzazione del lavoro; al datore di lavoro se deriva da scelte gestionali di fondo.
Il giorno della tragedia il capocantiere stava rimuovendo sull'A3 un parapetto della lunghezza di quattro mesi e del peso di 240 chilogrammi. Era impegnato nello svitamento dei bulloni, che mantenevano il parapetto unito alla trave di varo, quando fu travolto. Morì per le gravi lesioni riportate. Il preposto della Cimolai, originario di Vallonto (Treviso), aveva un'esperienza trentennale in qualità di montatore ed è proprio per le sue capacità che l'azienda lo inviò nel cantiere autostradale dove era in un corso un'attività di smontaggio di carpenteria metallica.
C.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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