I sindacati: da Carrefour vogliamo risposte chiare

Venerdì 21 Febbraio 2020
LA VICENDA
TAVAGNACCO Le risposte di Carrefour, lette sulla stampa, per ora non sono bastate a rassicurare i lavoratori che operano nell'ipermercato del centro commerciale Friuli, destinato ad un ridimensionamento consistente (la superficie dovrebbe essere dimezzata, da circa 10mila a 5mila metri quadri). A dirlo è Francesco Buonopane (Filcams Cgil), che parla anche a nome dei colleghi di Fisascat Cisl e Uil, con cui in serata ha firmato una nota unitaria.
Giova un passo indietro. Di fronte ai timori dei dipendenti per possibili nuovi esuberi, l'azienda ha tenuto a precisare che «non è stata avviata alcuna nuova procedura di licenziamento collettivo, ci sono stati nei punti vendita di Tavagnacco solo 9 esodi incentivati su base volontaria che rientrano nell'accordo di mobilità firmato a giugno 2019 e che si concluderà il prossimo 29 febbraio». Accordo che era legato a doppio filo, come ricordano i sindacati, proprio alla riduzione di superficie del punto vendita (ma i lavori devono ancora partire). Buonopane rileva che «è vero che sono uscite volontariamente 9 persone, ma è altrettanto vero che chi è rimasto ha dovuto lavorare sugli stessi metri quadri ma con personale in meno, quindi con un maggior carico di lavoro, perché il ridimensionamento dell'ipermercato non è ancora stato attuato». Carrefour, che si è detta disponibile ad incontrare i sindacalisti, in una nota inviata ai media, ha anche precisato che «è in corso una negoziazione con la proprietà della galleria in merito al ridimensionamento della metratura delle superfici commerciali».
Ma è su questo punto che Buonopane solleva altre perplessità: «C'è una contraddizione in termini secondo me. Loro dicono da un lato che c'è una negoziazione in corso, ma ufficialmente dall'altro lato ci hanno già comunicato che i lavori per il ridimensionamento dell'ipermercato partiranno a marzo. Ma non puoi dire che comincia il cantiere e che si sta ancora trattando: o è l'una o è l'altra cosa. Chi mette i soldi per i lavori, secondo me, dovrebbe coordinarsi con chi resta dentro a lavorare, per sapere dove mettere i frighi o le casse. Allora, le cose sono due. O la trattativa si è chiusa e ne siamo contentissimi, ma vorremmo sapere com'è andata e vorremmo conoscere l'esito e le condizioni. O la trattativa è in corso e allora non credo possano iniziare i lavori. Vogliamo risposte chiare», conclude il sindacalista della Filcams. L'azienda, interpellata, non ha inteso replicare.
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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