Fedriga, la diffidenza dei forzisti Lega e Progetto sempre più alleati

Domenica 20 Maggio 2018
TENSIONI
UDINE Non Aventino, ma diffidenza sì, nei confronti del presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, che ai loro occhi si rivelato un Giano bifronte.
È l'aria che si respirava ieri tra le fila di Forza Italia dopo la riunione convocata con urgenza dalla coordinatrice Sandra Savino, saputo che a far parte della Giunta ci sarebbe stata anche l'ormai storica nemica politica Alessia Rosolen, triestina. A scattare, soprattutto, Forza Italia Trieste, che ha interpretato questa mossa addirittura come uno schiaffo, posto che Rosolen nel 2013 è stata tra gli artefici di un'Altra Trieste, la formazione che di fatto ha indebolito Renzo Tondo candidato alla presidenza della Regione a vantaggio della vittoria di Debora Serracchiani. Come se non bastasse, imperterrita nella visione forzista ha pure sfidato il candidato sindaco di Centrodestra a Trieste Roberto Dipiazza due anni fa.
Certo, il risultato è stato minimo (neppure il 3%), ma per gli azzurri la chiamata in Giunta ha il sapore di un posto a tavola per il nemico. Non solo di Fi, ma di tutta la coalizione, Lega compresa. Da qui la prima reazione caldeggiata dall'area giuliana e non ancora spentasi dopo 48 ore: ritirarsi dalla Giunta e revocare anche la disponibilità alla presidenza del Consiglio.
A frenare, però, il resto del partito territoriale, che l'Aventino sembra proprio non volerlo prendere in considerazione. Tuttavia, osserva il capogruppo in pectore Pier Mauro Zanin un quesito si pone: «Questa legislatura nasce con uno spirito di collaborazione»? Di più non dice, ma si limita ad osservare che «per spirito di responsabilità e competenza, Forza Italia si è fatta carico in maniera costruttiva di deleghe anche scomode».
Va da sé, è la conseguenza non detta ma sottesa, che si sarebbero aspettati se non un apprezzamento, almeno un atteggiamento non ostile. Da qui la «diffidenza» e l'«allerta» per uno scacco che, stando al sentire tra gli azzurri, non passerà sotto silenzio. Cosa esattamente vorrà dire nella pratica si vedrà, poiché non sembra che possa essere messa in discussione, per esempio, la presidenza del Consiglio regionale a Ettore Romoli. Anche se qualcuno in Fi cercasse di tirare il freno su questo nome, il resto della maggioranza è già sicura che martedì ci saranno i numeri per la sua elezione.
Se Atene piange, Sparta non ride, perché a essere entrata in fibrillazione dopo l'annuncio della Giunta è stata anche Autonomia responsabile. Il suo leader, Renzo Tondo, se l'è presa con il presidente per non avere una rappresentanza in Giunta, rimproverandogli la mancanza di fedeltà alla parola data. In questo caso, però, il disegno presidenziale sarebbe quello di acquietare gli animi in Consiglio. Giuseppe Sibau, che è sempre stato un civico senza tessera di partito ed è l'unico consigliere eletto di Ar, formalmente ha ancora la prossima settimana per decidere, ma pare scontata ormai la adesione al nuovo gruppo che si chiamerà Progetto Fvg-Ar. In questo modo farebbe massa critica con i consiglieri della civica di Sergio Bini, ma manterrebbe il simbolo di Ar. Inoltre, Progetto Fvg gli ha già promesso la presidenza di una Commissione. Probabilmente quella che si occupa di lavoro e formazione.
Lega e Progetto Fvg, dunque, sembrano sempre più alleati, impegnando Forza Italia a parare i colpi. Forse una proiezione locale dei rapporti che si stanno sviluppando a livello nazionale.
Antonella Lanfrit
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Ultimo aggiornamento: 11:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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