Con le nuove regole la vita è dura anche per i balli di coppia e gruppo

Mercoledì 3 Giugno 2020
LE NUOVE REGOLE
UDINE Congiunti costretti a stare staccati. Sembra un paradosso, ma, nel ballo, accade anche questo nell'era covid. «È strano che marito e moglie, che vivono assieme, arrivano assieme a lezione, poi debbano ballare staccati». Moreno Lirussi, che guida la New Life Academy a Plaino, in questa faticosa ripartenza del post-pandemia, se ne è fatto una ragione, ma continua a sperare nel nuovo decreto di giugno. «Abbiamo riaperto un po' da pionieri il 21 maggio il centro di ballo, danza e arti marziali. Siamo stati fra i primi in Friuli. Abbiamo tre grandi sale divisibili. Quella più grande ha 400 metri quadri, le altre 190: normalmente le utilizzavamo divise, mentre ora le dobbiamo usare tutte aperte». Si entra a turni. «Gli ingressi sono scaglionati, ogni 15 minuti. Abbiamo predisposto un gazebo esterno, dove le persone aspettano il loro turno per entrare e dove la receptionist fa firmare la liberatoria. Fra una lezione e l'altra, mezz'ora di pausa per pulire. Non si usano né spogliatoi né docce. Gli allievi si cambiano le scarpe prima della lezione. Nei corsi di gruppo, le coppie ballano separate. Neppure gli agonisti, un centinaio, possono allenarsi ballando in coppia, neanche fratelli e sorelle o marito e moglie, che magari prima di venire a lezione dormono e mangiano assieme. Bisogna mantenere il distanziamento». Ancora più strana sarà la cerimonia delle cinture per le arti marziali, che contano un'ottantina di iscritti. «La faremo a luglio senza la presenza dei genitori, con i parenti collegati in diretta su Zoom e gli allievi in sala, con il loro maestro e l'istruttore esterno che certificherà l'esame».
LE DIFFICOLTA'
Il centro di Plaino è un colosso nel settore, fra corsi di liscio, latinoamericano, tango, hip hop, caraibico e danza moderna. «Per il ballo abbiamo 950-1.000 iscritti, a regime. Dopo la riapertura, quasi il 90% è tornato a frequentare, nei corsi riattivati. Invece di 40 ore al giorno, riusciamo a farne forse 15-20, con metà sale. Se prima facevamo circa 60 corsi, ora saremo sui 25. Se prima le lezioni private erano quasi cento a settimana, ora sono 5». Una situazione difficile da sostenere. «In tre mesi di chiusura, avremo perso almeno 60mila euro. Abbiamo due dipendenti fissi e circa 50 collaboratori. Pagheremo tutti, ma, come titolari, dovremo dare pro bono i nostri stipendi da insegnanti. Andremo avanti fino a fine luglio. A chi non è tornato a frequentare anche se i corsi sono ripartiti, daremo un buono di due settimane. Agli iscritti dei corsi sospesi, un voucher per settembre». Nel lockdown, spiega Lirussi, altre scuole hanno optato per le lezioni on line «ma noi non lo abbiamo ritenuto molto utile. Il ballo è empatia e contatto. Tante scuole, stanno proseguendo con la didattica a distanza. Noi siamo ripartiti, ma se a settembre la situazione non dovesse cambiare, sarebbe improponibile».
RACCOLTA FONDI
Vita dura anche per i patiti del tango. Il circolo Zoo di via Fiume a Udine, che dal 2007 a oggi è diventato un punto di riferimento per i tangueri non solo friulani, formando generazioni di ballerini, sotto la guida di Mara Maranzana e Michele Usoni, in seguito alle misure anti-virus ha dovuto sospendere tutte le attività. Non solo il tango, ma anche gyrokinesis e gyrotonic, yoga&breakfast, swing e danza per non danzatori. In tutto «un bacino di 200-250 soci». Come si legge sul loro sito, la pandemia ha colpito l'associazione «mentre si trovava in una delicata fase finanziaria». Per poter traghettare il circolo fino alla ripresa, da un paio di settimane lo Zoo ha dovuto lanciare una raccolta di fondi per «continuare a pagare le spese di gestione, le rate del debito di 5mila euro contratto con la banca e utilizzato per l'ultima ristrutturazione dello spazio, adeguare lo Zoo alle nuove disposizioni di sanificazione, digitalizzare il tesseramento e continuare a sostenere la Transònica tango orchestra». Come spiega Usoni, «il progetto di orchestra-scuola è partito a settembre 2019, con 11 persone, tutte friulane tranne un veneto, sotto la direzione di Patricio Bonfiglio, che ora è bloccato a Parigi. Il cantante, Limon Garcia, invece, è in Argentina». Per la fase due del circolo, «stiamo valutando cosa fare. Probabilmente proporremo incontri culturali per i soci. Sui congiunti che ballano in coppia abbiamo chiesto dei chiarimenti alla Protezione civile ma non abbiamo nessuna comunicazione scritta. Comunque, dovendo tenere 2 metri di distanza, per ogni persona ci vorrebbero 9 metri quadri. Nella nostra sala ci starebbero dieci coppie. Stiamo decidendo. La raccolta di fondi è partita da circa due settimane e ha avuto una buona risposta. Per le scuole di ballo come la nostra, il virus è stata una mazzata. Speriamo di riuscire a riprendere a settembre-ottobre», dice Usoni.
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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