Assestamento, raffica di critiche

Lunedì 13 Luglio 2020
Assestamento, raffica di critiche
FINANZE
UDINE L'assestamento di bilancio 2020, che arriverà in Aula dal 28 luglio, ha già riportato in auge un acceso confronto politico tra maggioranza e opposizione regionale, mettendo in soffitta la pace generata dal lockdown, che ha consentito di approvare insieme diverse norme per interventi urgenti. Le contrapposte visioni sui provvedimenti e sulle azioni pro futuro sono riapparse evidenti già con la norma dedicata a Paesaggio, urbanistica ed edilizia, approvata ad inizio luglio con l'opposizione in parte contraria e in parte astenuta dopo aver battagliato per apportare diverse modifiche al testo e aver ottenuto lo stralcio di alcune parti. Una divisione confermata nei lavori in commissione sull'assestamento appena conclusi che consegnano all'Aula un testo «tecnico», come l'ha definito la Giunta.
L'AVANZO
I 98 milioni di risorse disponibili dell'avanzo di bilancio, infatti, il Governo regionale ha deciso di non distribuirli dato il futuro incerto generato dalla pandemia. Ed è proprio su questa scelta che si è misurata la maggior distanza tra le parti. Per il Centrodestra è un'opzione dettata da prudenza e responsabilità, addirittura causata dal «malgoverno di Pd e M5S», secondo il capogruppo della Lega Nord, Mauro Bordin. Per l'opposizione, invece, la Regione «sta perdendo un'occasione», come ha sostenuto il referente per l'economia del Pd, Renzo Liva. Pollice verso anche da Open Fvg, perché il consigliere Furio Honsell ha considerato che siamo d'innanzi «all'ennesima norma non strategica». Critico anche il Patto per l'Autonomia, già duro sul provvedimento riguardante il Paesaggio e molto deluso dalla bocciatura della mozione sul Tagliamento. Critiche su punti specifici da parte dei pentastellati, che non hanno contribuito all'approvazione del testo nell'ultimo voto registrato in I commissione. Scendendo nel particolare delle argomentazioni, «c'è da chiedersi se nella Giunta Fedriga ci siano altre capacità oltre quelle di lamentarsi e piagnucolare», ha affermato il Dem Liva, riferendosi alle preoccupazioni espresse dall'assessore Barbara Zilli riguardo alle trattative con Roma che languono per un rinnovo dei Patti finanziari e ai mancati introiti del bilancio regionale a seguito della crisi, che solo ad aprile e maggio sono risultati essere 133 milioni.
LE REAZIONI
«La preoccupazione per i mesi a venire non ce l'hanno solo loro ma tutti quanti, l'ha spiegato addirittura Gentiloni ha proseguito Liva -. Il punto è che questa Giunta non ha ancora preso in mano la situazione e cominciato a lavorare, ma aspetta lo Stato e basta. Ci sono i milioni dell'avanzo di bilancio da mettere subito in campo, invece di tenerli sotto il materasso. Sembra che la prudenza sia lo schermo dietro cui si nasconde la volontà di non fare nulla. C'è da chiedersi se siamo una Regione sull'orlo del dissesto, dato che altre Regioni ordinarie stanno facendo manovre importanti e noi ci permettiamo di tener fermi quasi 100 milioni». Non è meno dura la lettura del documento contabile di metà anno che fa Honsell, secondo il quale «non si traggono conseguenze strutturali per definire una rotta per il futuro e la barca naviga a vista più del solito. Anzi, rinuncia a guardare in faccia il futuro. La scusa ufficiale ha sostenuto - è che lo Stato non ha ancora precisato esattamente le risorse che intende trasferire al Friuli Venezia Giulia. Ma, una Regione che vuole essere autonoma, non dovrebbe avere una maturità per darsi una rotta da sé?».
LA LEGA
Ne ha avute per tutti Bordin, che da capogruppo della Lega ha inputato l'accantonamento dei 98 milioni all'atteggiamento di Roma nei confronti del Fvg. «Pd e M5S ha argomentato - hanno perso l'ennesima occasione per dare riscontro alle legittime richieste della Regione per utilizzare le proprie risorse per fronteggiare l'emergenza dovuta alla pandemia da Covid-19. La decisione del Governo giallorosso di bocciare alla Camera un ordine del giorno in cui si chiedeva di sospendere il contributo alla finanza pubblica da parte della Regione Fvg (726 milioni nel 2021 e 716 nel 2021, ndr) è la riprova che, chi oggi governa, non sta considerando adeguatamente le esigenze dei cittadini locali».
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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