Lo studio per trovare i soggetti a rischio l'Avis: «Assieme per battere la malattia»

Venerdì 26 Giugno 2020
Lo studio per trovare i soggetti a rischio l'Avis: «Assieme per battere la malattia»
IL PROGETTO
TREVISO Un nuovo progetto di ricerca per migliorare la capacità di prevedere l'andamento dell'infezione da coronavirus. È quello nato dalla collaborazione tra l'Università di Padova, la Fondazione Tes, l'ospedale di Treviso e l'Avis provinciale della Marca. La ricerca sarà possibile grazie a uno strumento innovativo, il BD Rhapsody, acquistato dalla Fondazione Tes e già consegnato al Ca' Foncello. L'obiettivo è capire da cosa dipendono le diverse reazioni delle persone colpite dal Covid-19. Da più parti si suggerisce che un fattore determinante sia la cosiddetta memoria immunologica innata. Cioè la capacità di difesa naturale di ogni individuo. Conoscere questo meccanismo permetterebbe di migliorare le capacità di prognosi e di curare tempestivamente i soggetti più a rischio.
LAVORO DI SQUADRA
La ricerca coinvolge il dipartimento di Scienze del farmaco e il dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Padova, la Fondazione Tes e l'unità di Medicina trasfusionale di Treviso. Il progetto è finalizzato allo studio di alcune popolazioni di monociti e linfociti NK che, garantendo una protezione aspecifica nei confronti dell'infezione Covid-19, possono essere utili indicatori per identificare una condizione soggettiva di maggiore o minore suscettibilità al virus. L'Usl della Marca finanzierà una borsa di studio per sviluppare l'attività a Treviso. E l'Avis provinciale coprirà le spese per i materiali di consumo. «Ci si augura che si possa comprendere in maniera più approfondita sia l'eziopatogenesi che la progressione di malattia spiega Arianna Veronesi, direttrice della Medicina trasfusionale l'utilizzo del sistema Rhapsody ci permetterà di analizzare campioni biologici ad hoc di una popolazione cellulare responsabile dell'immunità naturale innata, esposta al virus e successivamente guarita». «Siamo felici e orgogliosi sottolinea Vanda Pradal, presidente dell'Avis provinciale di essere parte di questo progetto finalizzato a trovare soluzioni efficaci per contrastare una situazione senza precedenti».
L'APPUNTAMENTO
Nel frattempo domani mattina si terrà l'assemblea annuale dell'Avis di Treviso. L'appuntamento è alle 10 nella sede di viale Terza Armata. La presidente Antonella Torresan farà il punto sull'attività portata avanti nel 2019 e nella prima metà di quest'anno. La buona notizia è che l'emergenza Covid-19 ha spinto diversi giovani a donare il sangue. «In questo periodo abbiamo ricevuto una trentina di richieste conferma Torresan soprattutto da giovani che intendono mettersi a disposizione attraverso la donazione». Un dato importante che riporterà il numero degli iscritti attivi verso quota 2mila.
M.Fav
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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