L'esodo e l'afa rallentano i saldi i negozianti: «Bisogna aver fiducia»

Domenica 2 Agosto 2020
LA PARTENZA
TREVISO Gli anomali saldi estivi 2020 sono partiti e subito hanno dovuto aggirare una serie di ostacoli. I postumi, nel portafoglio e nella psiche, dell'emergenza Covid? Certo, ma non solo, anzi a sentir i commercianti trevigiani pesano ancora di più altri fattori: l'afa torrida, che pure a pomeriggio inoltrato non incita alla passeggiata. La voglia di tanti trevigiani, nel primo sabato d'agosto, se non di partire per le ferie, quantomeno di concedersi un weekend lontano dalla città. E, soprattutto, il fatto che sconti e promozioni sono già in atto (lecitamente) da ormai un mese e quindi, per dirla con un negoziante, chi doveva comprare, l'ha già fatto.
L'ATMOSFERA
Al netto di questi freni, tuttavia, nei negozi del centro non si respira un'aria negativa. Sarà forse per le aspettative molto prudenti della vigilia. «Siamo dopo una guerra mondiale, gli schemi sono saltati, non c'è nessun precedente e fare previsioni è impossibile»: Alberto Cappelletto, dell'omonimo punto vendita in Calmaggiore, indirizzo tra i più rinomati per le calzature, ribadisce l'eccezionalità di questa campagna di svendite. «Non c'è stato un pronti via', gli sconti sono iniziati ormai da tempo. La data, così come quella del primo febbraio, sarebbe corretto anche in una stagione normale, ma bisogna capire chi è rimasto in città, anche se nei giorni scorsi abbiamo cominciato a rivedere qualche turista, dalla Germania, dal Belgio, dall'Olanda. E poi il caldo: stamattina abbiamo lavorato abbastanza bene, nel pomeriggio c'è minor movimento. Però bisogna essere fiduciosi e resilienti». Al di là del saldo, si intravede qualche segnale di ripresina? «Rispetto alle previsioni fatte a maggio, quando ancora eravamo chiusi, è andata un po' meglio. E il sentimento' della clientela mi pare migliore di quanto si senta dire».
L'APPROCCIO
Le resse davanti ai negozi, del resto, erano un ricordo ormai già da ben prima della pandemia. In questa estate l'avvio dei ribassi è stati posticipati rispetto al solito, lasciando però libertà di attuare promozioni nel periodo precedente. «Per questo non si può parlare di esordio conferma Giorgio Benetton, da dietro il bancone de I Benetton in via Barberia -. L'interesse tra i clienti c'è sempre, un po' di via vai si è visto anche se diluito, proprio perché gli sconti sono in atto da un mese. Paga sempre la qualità: il consumatore è maturo e, del resto, le cose brutte le trova tutto l'anno».
GLI OBIETTIVI
Stefano Mazzoli, titolare di un altro prestigioso riferimento per l'abbigliamento, scruta il passeggio davanti alle vetrine, tra piazza Borsa e via XX Settembre. In effetti, non è quello consueto di un giorno prefestivo all'ora dell'aperitivo. «C'è poca gente in giro. Non c'entra il lockdown, ma la data e il meteo. Vedremo in settimana. Comunque ci siamo difesi. E poi a luglio, due terzi dei negozi erano in promozione: noi non l'abbiamo fatto e, dunque, puntiamo a lavorare in saldo». Sulla ripartenza generale: «E' tornata parte della clientela abituale. Mancano i turisti italiani e stranieri, che per Treviso cominciavano rappresentare un fenomeno significativo. Chiaramente i fatturati non potranno essere importanti, perché è andata persa la primavera, stagione in cui si facevano le vendite più consistenti».
Anche spostandosi verso Corso del Popolo e Ponte San Martino, le considerazioni sono pressoché identiche: «Troppo caldo dice Roberto Berto, altro esponente di spicco del settore moda con il suo Berto's Ci sono stati acquisti mirati, di clienti che facevano il tiro da tempo a un certo capo o accessorio. il momento è difficile per tutti. E' un anno molto particolare. Tentiamo di galleggiare».
Mattia Zanardo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci