IL RITORNO
TREVISO Sono tornati a casa i quattro ragazzi trevigiani che erano

Martedì 27 Luglio 2021
IL RITORNO
TREVISO Sono tornati a casa i quattro ragazzi trevigiani che erano rimasti bloccati a Malta, assieme ad altri cinque coetanei veneti, dopo essere risultati positivi al coronavirus. Ieri tre operatori della Croce Rossa li hanno attesi a Roma, dove sono atterrati dopo aver affrontato la quarantena di 14 giorni in un Covid Hotel allestito sull'isola del Mediterraneo. E da qui li hanno riportati a casa. L'ultimo è stato lasciato a Vidor.
ISOLAMENTO
«Sono ancora positivi spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl trevigiana prima di procedere, abbiamo chiesto alle famiglie se avevano a disposizione una stanza che consentisse l'isolamento domiciliare». Così è stato. Il trasferimento da Roma alla Marca è stato gestito dalla Croce Rossa di Treviso, guidata da Eri Facchin, con l'attivazione di tutti i protocolli di sicurezza previsti in casi del genere. I ragazzi, comunque, non hanno sviluppato una forma pesante di malattia. I sintomi, quando emergono, sono lievi. E per nessuno di loro si è reso necessario il ricovero in ospedale.
IL PROGETTO
Proprio oggi, intanto, verrà aperto il primo Covid Hotel della Marca. E' stato ricavato al terzo piano dell'ex ospedale Guicciardini di Valdobbiadene, quello riservato al personale quando la struttura era un ospedale di comunità Covid. E' il passo che completa il sistema di controllo dedicato ai passeggeri che atterrano all'aeroporto Canova di Treviso. Il test eseguito direttamente nello scalo è fortemente raccomandato in particolare per le persone non vaccinate che arrivano o rientrano da 14 Paesi: Regno Unito, Malta, Spagna, Grecia, Slovenia, Croazia, Paesi Bassi, Belgio, Portogallo, Francia, Cipro, Lussemburgo, Romania e Bulgaria. Nel caso in cui un turista dovesse risultare positivo al Covid Point allestito davanti al terminal, senza la possibilità di isolarsi in altri spazi, verrà trasferito qui per la quarantena di 14 giorni. Ci sono in tutto trenta posti. Ci sarà una persona che farà da custode. Ed è previsto il passaggio degli infermieri dell'Usl in caso di necessità. Mentre la distribuzione dei pasti verrà garantita attraverso un accordo stretto tra la stessa azienda sanitaria e il centro per anziani San Gregorio. (mf)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci