GIOVANILI
Le ambizioni future del Rovigo Calcio, di ritornare a militare quanto

Venerdì 13 Marzo 2020
GIOVANILI
Le ambizioni future del Rovigo Calcio, di ritornare a militare quanto meno in serie D, sono legate alle fondamenta, cioè al settore giovanile. Sul vivaio biancoazzurro la nuova cordata ferrarese, con l'apporto Importante di Luca Reale, sta investendo risorse, gettando le basi già per la prossima stagione.
Riscriviamo la storia è il nome dato al progetto, che vede in prima linea Massimiliano Vissoli, vicepresidente, il quale sta cercando di organizzare, assieme al patron Roberto Benasciutti, un torneo a invito con squadre di serie A e B militanti nei Giovanissimi ed Esordienti, abbinato a un torneo riservato solo a società dilettantische. «Il settore giovanile del Rovigo è un punto fermo per la promozione, lo sviluppo e il sostegno del calcio e della sua pratica all'aperto fra bambini, giovani e anche meno giovani - spiega Vissoli - Le sue finalità principali sono inclusione sociale, promozione dei valori dello sport (amicizia, spirito di squadra, senso di appartenenza, rispetto dell'altro, eccetera), essere una comunità compatta, assistere le squadre giovanili vicine al proprio territorio, ritorno di immagine facendo conoscere il proprio marchio e agevolazioni fiscali».
Vissoli ha contatto la Spal, vorrebbe portare a Rovigo anche altre realtà vicine, come Verona, Chievo, Cittadella, Vicenza, Padova. «Il calcio giovanile rodigino rappresenta la più vera manifestazione di sportività non solo per un legittimo orgoglio campanilistico, ma anche e soprattutto, perché è il seme più fecondo per la crescita sociale e culturale del nostro territorio. È nostro obiettivo, nell'arco di un paio d'anni, rimpinguare il parco giovanile portando a un numero di 250-300 ragazzi e questo crea comunità. Il settore giovanile sarà gestito quale serbatoio fondamentale per la crescita e valorizzazione della prima squadra. Vogliamo far crescere bambini, giovani e ragazzi rodigini per portarli in prima squadra in modo da implementare il senso di appartenenza alla città, alla maglia e al territorio».
Trecento giovani significherebbe portare al Gabrielli seicento genitori e altrettanti familiari con aggregate tutte le amicizie. «Settimanalmente una comunità in movimento che, fra l'altro, crea certamente benefici in fatto di visibilità per i nostri sostenitori» conclude Vissoli.
PASSATO GLORIOSO
Nella lunga storia del Rovigo Calcio, iniziata nel 1916, il picco è stato raggiunto tra la stagione 2005-06, con la vittoria del campionato di serie D (in panchina Carmine Parlato e presidente Francesco Scerra), che aveva riportato Rovigo in C dopo 56 anni. Nel dicembre del 2006 la squadra è prima in classifica in C2, e batte 2-1 la Spal, in un Gabrielli gremito, in diretta Rai. Tanti grandi calciatori sono passati per Rovigo, iniziando da Aldo e Dino Ballarin (del grande Torino), più recentemente Valeriano Fiorin (con il Genoa ha battuto il Liverpool), Andrea Cocco (poi capocannoniere in B col Vicenza). Dal vivaio è emerso Soulymane Doukara (in A col Catania, poi in Inghilterra con il Leeds). Altri giocatori, negli ultimi decenni, hanno vestito la casacca biancazzurra dopo una brillante carriera, come David Sesa (ex Napoli e Lecce, agli Europei 1996 con la Svizzera) o Jero Shakpoke (nazionale nigeriano).
Marco Scarazzatti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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