Un colpo senza scampo

Mercoledì 1 Febbraio 2017
Un colpo senza scampo
Andrea Dorcich è stato barbaramente assassinato: l'autopsia, eseguita dal medico legale Alberto Furlaneto, ha eliminato anche l'ultimo dubbio residuo in chi non voleva credere che il 33enne, originario di Torino, potesse essere stato ucciso. Agghiacciante l'esito dell'autopsia. Andrea Dorcich è morto all'istante. Il killer, probabilmente aiutato da uno o più complici, lo ha colpito con una grossa mazza arrotondata (forse da baseball) fracassandogli il cranio. Un unico devastante colpo che non gli ha dato scampo. Da quanto filtrato anche chi ha eseguito o ha assistito all'esame medico legale è rimasto interdetto di fronte a tanta brutalità. Resta invece da chiarire l'ora esatta della morte. Il medico legale Alberto Furlanetto non ha potuto stabilirla con esattezza. Potrebbe essere collocata nella notte di giovedì se non addirittura nelle ore successive. Ma per avere risposte più esaurienti bisognerà attendere l'esito degli esami istologici e sui tessuti del 33enne di Fiera. Almeno una sessantina di giorni. Il tempo necessario anche per gli esami tossicologici anche se è certo che Andrea era comunque un consumatore di eroina.
Dall'esame delle ferite e dalla postura del cadavere, trovato alle 3.15 di domenica nell'ex magimificio Silos Pagnan a Silea, sia gli investigatori del carabinieri che il pm Giulio Caprarola ritengono che Andrea Dorcich sia stato ucciso in uno luogo ancora da trovare e solo successivamente trasportato lungo l'alzaia del Sile. Un'ipotesi investigativa che dopo l'autopsia è ritenuta fortemente probabile. Sembra che il 33enne - è filtrato da chi sta indagando - sia stato scaricato nell'ex mangimificio da una una o più persone che lo tenevano per le ascelle e i piedi. Da qui l'ipotesi che l'omicidio possa essere stato commesso da più persone o che diverse persone abbiamo almeno partecipato all'abbandono del cadavere a Silea.
Intanto i carabinieri stanno intensificando gli accertamenti negli ambienti frequentati dai tossicodipendenti di Treviso. Un compito tutt'altro che semplice. Le abitudini di chi consuma eroina, ma anche altre droghe, sono molto cambiate. Fino a qualche anno fa bastava andare nei luoghi di ritrovo e qualcosa saltava fuori. Adesso i contatti sono con pusher che dialogano attraverso sms e non bazzicano la piazza. I drogati si frequentano in piccoli gruppi e passano facilmente inosservati. Per questo la ricerca di chi Andrea Dorcich abbia incontrato dopo essere uscito di casa il 23 gennaio è complicata. Ricostruire i movimenti del 33enne negli ultimi giorni potrebbe essere decisivo per dare un volto e un nome all'assassino.
In queste ore i carabinieri del nucleo investigativo si starebbero concentrando sulla giornata di giovedì. Ci sarebbe una persona che quel giorno l'avrebbe visto. Accertato invece che il 33enne non aveva con sè il cellulare al momento della morte. Ma su quella sim potrebbero esserci i nomi di chi ha incontrato e forse anche dell'assassino e degli eventuali complici. La principale pista investigativa è per ora quella riconducibile all'ambiente dello spaccio di eroina. Da quanto emerso, oltre a consumarla il 33enne, occasionalmente, avrebbe venduto qualche dose.

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