Realizzato il tampone made in Veneto «Può prescriverlo il medico di base»

Venerdì 17 Aprile 2020
Realizzato il tampone made in Veneto «Può prescriverlo il medico di base»
LA SPERIMENTAZIONE
TREVISO «Abbiamo realizzato il primo tampone per il coronavirus interamente made in Veneto. La sperimentazione è già avviata e i risultati sono incoraggianti. Stiamo gettando le basi di un sistema che potrebbe consentire alle aziende sanitarie di fabbricarsi anche 2mila tamponi al giorno in casa, senza più dipendere da rifornimenti dall'estero. Il Veneto potrebbe diventare completamente autonomo. Tra l'altro con costi più bassi rispetto a quelli attuali». Roberto Rigoli, direttore del centro di Microbiologia dell'ospedale di Treviso, parla con piglio sicuro.
LA COLLABORAZIONE
Dopo aver raccolto il suggerimento arrivato dal direttore generale dell'Usl di Rovigo, Fernando Antonio Compostella, l'equipe del Ca' Foncello ha messo a punto il nuovo test made in Veneto con la collaborazione dell'azienda padovana Alchimia. «Siamo riusciti a produrci in proprio il liquido stabilizzante per le provette. In questi giorni stiamo testando due diversi preparati specifica Rigoli una volta portata a termine la sperimentazione, ci potremmo arrangiare senza più bisogno di dipendere da produttori esteri. Potremmo sopperire a ogni carenza. Una cosa deve essere chiara: non abbiamo previsto alcun tipo di brevetto. Tutto quello che faremo sarà pubblicato e condiviso in modo trasparente». Il tampone Made in Veneto fa parte di quei test in grado di fotografare la situazione attuale con la massima precisione. Il tempo del processo va da un'ora e un quarto a quattro ore mezza. E l'esito evidenzia in modo certo la presenza o meno del coronavirus. «Si tratta del gold standard degli esami diagnostici», sottolinea il direttore.
LE INSIDIE
Qualche problema potrebbe esserci nella produzione di provette in quantità industriale. Ma si sta pensando anche a questo. L'ipotesi è di limitarsi a produrre il liquido. Il brodo, viene chiamato in gergo. Le Usl potrebbero riceverne a litri. Dopodiché ognuno avrebbe la possibilità di arrangiarsi con i contenitori. Non è impossibile, basti pensare che è sufficiente un millilitro di liquido stabilizzante per provetta. Il tampone made in Veneto sarà un'arma in più per avviare il piano di screening totale delle persone con sospetto contagio da Covid-19. Adesso l'esame è accessibile a tutti quelli che potrebbero essere stati colpiti dal virus. «Nelle scorse settimane c'erano state delle difficoltà, ma oggi il servizio di Igiene e sanità pubblica garantisce il test diagnostico a tutti coloro che sono rimasti in isolamento a domicilio e hanno avuto la febbre per qualche giorno ha annunciato Livio Dalla Barba, direttore sanitario dell'Usl della Marca potrà essere richiesto dai medici di famiglia, così come dai medici delle case di riposo».
LE OPPORTUNITÀ
Niente fai da te, insomma. Si tratta di un cambio di passo decisivo rispetto ai mille problemi legati a persone che non riescono a sottoporsi al test segnalati in altre parti d'Italia. Per i dottori di base è una vera e propria rivoluzione. «Con questa garanzia si volta definitivamente pagina: è una misura importantissima per riuscire a bloccare sul nascere eventuali nuovi focolai spiega Brunello Gorini, segretario della Fimmg di Treviso ora abbiamo la possibilità di prescrivere direttamente il tampone: è un grosso vantaggio per i pazienti che potrebbero essere stati contagiati». Oggi il centro di microbiologia di Treviso viaggia al ritmo di 850 tamponi processati al giorno. Si punta a tornare presto a mille. Fino ad ora sono stati eseguiti oltre 30mila test. Ai tamponi classici, vanno aggiunti i test rapidi che individuano gli anticorpi nel giro di un quarto d'ora.
M.Fav.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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