Primi riscontri dall'autopsia: individuata un'emorragia intestinale

Giovedì 27 Dicembre 2018
Primi riscontri dall'autopsia: individuata un'emorragia intestinale
IL DRAMMA
PORDENONE È morta dissanguata la bimba ghanese di 10 mesi che viveva con i genitori a Cordenons. Il medico legale Antonello Cirnelli ha scoperto la presenza di una lesione nell'intestino, in seguito alla quale la piccola Leticia Gyamfi, nata il 9 febbraio scorso, avrebbe perso molto sangue.
Gli accertamenti medico legali, disposti dalla Procura di Padova attraverso il sostituto procuratore Marco Brusegan, sono stati eseguiti la vigilia di Natale. Tre pediatri - due medici dell'ospedale di Pordenone (Marika Manfrida e Giulia Ventura) e il medico di base di Cordenons a cui si erano rivolti i genitori della bambina (Sergio Masotti) - sono stati indagati per l'ipotesi di omicidio colposo. La Procura intende accertare se nel loro operato possa configurarsi una colpa medica. La difesa delle due pediatre dell'ospedale - l'avvocato Roberto Lombardini - si è avvalsa della consulenza dell'anatomo patologo Alfonsino Visonà, che ha presenziato all'autopsia. Il pediatra che aveva in cura la piccola è invece difeso dall'avvocato Piero Cucchisi.
Il consulente della Procura ha 90 giorni per depositare la sua relazione. Dovrà indicare le cause del decesso, riferire sul risultato dell'esame istologico (sui tessuti prelevati) e accertare eventuali concause del decesso. Al momento l'unica certezza è che la morte è dovuta alla grave perdita di sangue. Era diagnosticabile? La bimba poteva essere salvata se fosse stata sottoposta all'esame delle feci che avrebbe evidenziato le tracce dell'emorragia?
Erano stati i genitori, una coppia proveniente dal Ghana che vive a Cordenons, a rivolgersi al proprio pediatra perché la figlia non mangiava e continuava a vomitare. Era stata diagnosticata una gastroenterite che doveva essere approfondita. È per questo che la piccola era stata portata al Pronto soccorso pediatrico dell'ospedale di Pordenone. Sottoposta alle visite mediche, dopo otto ore era stata dimessa. Una volta a casa per la bambina nulla è cambiato. Ha continuato a soffrire e a piangere per via del dolore che non le dava tregua. Le sue condizioni continuavano a peggiorare e i genitori hanno chiesto nuovamente aiuto al personale del Pronto soccorso pediatrico. I medici hanno sottoposto la paziente a nuovi accertamenti, ma poi l'avevano rimandata un'altra volta a casa. Nessuno si sarebbe accorto della grave emorragia in corso. Nemmeno al terzo accesso in ospedale. Con la bambina sempre più sofferente i genitori hanno nuovamente chiesto aiuto al proprio pediatra perchè non riuscivano a lenire i dolori della bambina. Il medico, visitata la bimba, ha subito allertato il Pronto soccorso parlando di un quadro clinico preoccupante. A quel punto Leticia è stata sottoposta a nuovi esami che hanno evidenziato le sue gravissime condizioni di salute. Il 12 dicembre è stato allertato l'elisoccorso per trasportare la bimba con la massima urgenza all'ospedale pediatrico di Padova, ma le condizioni di Leticia erano così gravi che non è stato possibile trasportarla in elicottero. Dopo poche ore dal ricovero a Padova, il cuore della piccola ha purtroppo smesso di battere, dopo due giorni di agonia e sofferenza.
I genitori, in attesa che la Procura rilascia il nullaosta alla sepoltura, hanno deciso di affidarsi a un legale.
Marco Corazza
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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