LA PROTESTA
BELLUNO Il presidente della Provincia Roberto Padrin scrive a autostrade

Martedì 23 Giugno 2020
LA PROTESTA BELLUNO Il presidente della Provincia Roberto Padrin scrive a autostrade
LA PROTESTA
BELLUNO Il presidente della Provincia Roberto Padrin scrive a autostrade per l'Italia, dopo le code sulla A27 di domenica: «Inaccettabile: o si tolgono i cantieri fantasma o si eliminano i pedaggi». A giustificare la protesta del presidente oltre all'ennesima giornata di disagi per i bellunesi e i turisti che scelgono le Dolomiti, anche il fatto che in tutti questi anni di lavori Provincia e sindaci bellunesi non sono mai stati coinvolti dalla societ autostradale. Mai un avviso, mai un confronto per comprendere anche quale fosse il momento migliore per causare meno disagi.
IL PRESIDENTE
«Le code viste domenica in A27 -afferma il presidente della provincia Padrin - non dovranno più ripetersi durante la stagione estiva. Ne va dello sviluppo turistico della nostra montagna». «Sono anni che il tratto di autostrada tra Belluno e Conegliano è costantemente sottoposto a cantieri fantasma -prosegue -, in cui vediamo restringimenti di carreggiata, ma nessun mezzo e nessun operaio al lavoro - prosegue il presidente Padrin -. Non possiamo permettercelo. La provincia di Belluno già deve pagare un gap infrastrutturale che è sotto gli occhi di tutti. Se poi dobbiamo fare i conti anche con una galleria sempre chiusa e un'autostrada a mezzo servizio, con pedaggio tra i più alti d'Italia, diventa impossibile competere con altre realtà. Mi metto nei panni del turista che dopo una giornata di relax deve sorbirsi ore e ore di auto per coprire pochi chilometri, prima lungo la Alemagna, poi anche sulla A27; il rischio è che scelga di non tornare più tra le Dolomiti bellunesi, se le condizioni rimangono queste. Nell'estate post-Covid che tutti annunciano come favorevolissima alla montagna, tutto questo è non solo disastroso ma anche intollerabile. Scriverò alla Società Autostrade per fare chiarezza e superare questa situazione. Delle due l'una: o la A27 è un servizio autostradale vero, oppure venga eliminato il pedaggio». Anche il consigliere provinciale delegato alla protezione civile, Massimo Bortoluzzi, solleva la questione della A 27: lo ha fatto con un video delle lunghe code verso sud, riprese dall'altra carreggiata proprio domenica mentre tornava verso casa. «La situazione che ho documentato -spiega Bortoluzzi - era delle 21: bisogna far qualcosa. Sono d'accordo che devono essere eliminati i pedaggi, ma non è che togliendo i pedaggi cambi qualcosa. Questa autostrada è una delle più care d'Italia, ma al di là di questo i disagi durano da anni e bisogna prendere con forza una posizione dura. Dobbiamo fare fronte comune per cercare di aprire la strada almeno il fine settimana».
IL PEDAGGIO
Il pedaggio è una nota dolente: il costo della A27 è piuttosto elevato se si pensa che sono 2 euro e 60 solo per arrivare a Vittorio Veneto Sud. Ma non sarebbe in potere di Autostrade per l'Italia di abbassarlo in quanto il 50% dei proventi dei biglietti autostradali vanno al Ministero. Inoltre il pedaggio si paga sul percorso e non sul tempo di percorrenza: per abbassarlo, in ogni caso, spiegano da Autostrade per l'Italia, ci vuole accordo con il Ministero.
I DISAGI
Era il febbraio scorso quando Autostrade annunciava la chiusura notturna di alcune gallerie per le verifiche. Quello era solo l'ultimo disagio. Dalla scorsa estate nella parte trevigiana dell'autostrada ci furono proteste per la chiusura della galleria Monte Baldo. A marzo 2019 un maxi-ingorgo bloccò i pendolari diretti a Belluno per un mezzo rimasto in avaria proprio in galleria Monte Baldo, che era già allora a doppio senso di marcia per lavori.
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