L'EMERGENZA
CASTELFRANCO /ASOLO Avenale indomabile, invade negozi, lambendo anche

Martedì 9 Giugno 2020
L'EMERGENZA CASTELFRANCO /ASOLO Avenale indomabile, invade negozi, lambendo anche
L'EMERGENZA
CASTELFRANCO /ASOLO Avenale indomabile, invade negozi, lambendo anche la casa di riposo e il centro trasfusionale. Dopo due giorni di forti piogge gli argini non hanno più retto e il fiume si è riversato come una furia sulle strade della città arrivando anche alle porte di Piazza Giorgione. L'ingresso del vecchio ospedale appariva completamente allagato e il centro trasfusionale dell'Avis è andato sott'acqua così come tutto il parcheggio limitrofo alla struttura raggiungendo anche i locali della casa di riposo Domenico Sartor dove sono intervenuti i vigili del fuoco. Il torrente ha invaso completamente anche via San Pio X, arrivando fino al bar Borsa alle porte di piazza Giorgione. «Oltre a Castelfranco, sono arrivate le squadre della Protezione Civile di Vedelago e la colonna mobile di Motta - diceva ieri sera il sindaco Stefano Marcon -. La situazione sta rientrando ma siamo preoccupati per il Muson. Abbiamo subito provveduto a mettere in sicurezza casa di riposo ed ospedale. Sarà una lunga notte e rimarremo operativi fino al termine dell'allerta meteo». A Castelfranco nella notte è arrivato anche l'assessore regionale Gianpaolo Bottacin. «Sul posto - ha detto Bottacin - abbiamo inviato decine di volontari per limitare gli effetti dell'esondazione. La situazione è preoccupante perchè i modelli previsionali indicano ancora alcune ore di pioggia intensa nella notte». Nel suo corso l'Avenale non ha risparmiato nemmeno le attività sotto i portici, invadendo la panetteria Boccanegra, il negozio d'abbigliamento per bambini e la Farmacia alla Gatta. A loro, la protezione civile ha distribuito dei sacchi di sabbia per mentre gli stessi commercianti si sono rimboccati le maniche e hanno cercato di allontanarla con scope e secchi. Con loro anche l'admin del gruppo Facebook, L'Ora di Castelfranco, Carlo Dorella che ha documentato in diretta quanto stava accadendo.
PONTE CROLLATO
A far paura anche il Muson che poco dopo le 21 di ieri aveva raggiunto l'altezza massima di un metro e 90, al limite degli argini. L'acqua del Muson non è riuscita a defluire anche a causa del crollo di un ponte nel cantiere del nuovo bacino di laminazione a Riese Pio X. I detriti hanno ostruito l'acqua facendo alzare il torrente oltre ai livelli di guardia e costringendo protezione civile e vigili del fuoco, impegnati in oltre 20 interventi nella solo serata di ieri, al continuo monitoraggio.
ASOLANO
Danni d'acqua e allagamenti anche ad Asolo, dove sono state registrate frane e allagamenti. «Siamo in apprensione per i prossimi sviluppi del meteo» spiega il sindaco del Comune Mauro Migliorini. Fino a ieri mattina i volontari della protezione civile asolana hanno lavorato per liberare dall'acqua l'abitazione di una famiglia di Caselle che si è svegliata con la casa completamente allagata. «Tra le 14 e le 15 il torrente Muson è salito da 70 cm a 2 metri e 85 cm - spiega ancora il primo cittadino in base alla segnalazione della centralina Arpav vicino al ponte de fero - e questo ha provocato parecchi danni in zona». C'è stato uno smottamento lungo la strada provinciale del Foresto nuovo mentre in via Fornetto nella zona collinare ha ceduto il ciglio di una strada verso valle. E poi strade allagate come via Frattalunga dove un canale consortile è esondato. Altre esondazioni si sono verificate anche a Villa d'Asolo in località Lauro ed a Casella.
BARRIERE ABUSIVE
A Pederobba il sindaco Turato si scaglia invece contro «i furbetti che mandano Levada sott'acqua». E chiede l'intervento del Consorzio di Bonifica. «Alcuni residenti hanno costruito dei terrapieni per salvare i propri campi da possibili allagamenti del torrente Nasson. Così facendo, però, mettono in crisi, in occasione di forti temporali, l'abitato di Levada». La denuncia arriva dal sindaco Marco Turato, preoccupato per la situazione della località situata nel Comune di Pederobba, vicino a Onigo. Domenica, infatti, questa è andata letteralmente sott'acqua, con auto che galleggiavano in quello che era diventato un torrente e la situazione potrebbe ripetersi nelle prossime ore. «Il consorzio Piave -dice Turato- è a conoscenza della problematica legata al torrente Nasson, cioè che qualche furbetto per salvare i propri campi da possibili allagamenti nella sponda ad ovest del torrente l'ha alzata, a discapito dell'abitato di Levada. Quindi è ora che le sponde, almeno, tornino allo stesso livello».
Lucia Russo
Gabriele Zanchin
Laura Bon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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