L'assistente ha sempre respinto le accuse dicendosi innocente

Giovedì 12 Settembre 2019
L'assistente ha sempre respinto le accuse dicendosi innocente
LE TAPPE
UDINE Il processo a carico dell'assistente sanitaria trevigiana Emanuela Petrillo per il caso dei sospetti finti vaccini si aprirà a breve in Tribunale a Udine. La prima udienza è in calendario per martedì 24 settembre davanti al Tribunale in composizione collegiale. Il caso delle mancate vaccinazioni era scoppiato nella primavera 2017. I primi sospetti erano sorti nella Marca Trevigiana. Poi, a fine aprile, il caso si era allargato al Friuli dove l'assistente sanitaria aveva lavorato in precedenza, dal novembre 2009 al dicembre 2015, in distretto sanitario a Codroipo, San Daniele e Udine. Le aziende sanitarie coinvolte, insieme alla Regione, avevano avviato subito una task force ed effettuato una serie di controlli su un campione di bambini da cui erano emerse alte percentuali di mancata copertura vaccinale. La Procura di Udine aveva quindi aperto un'inchiesta in cui erano confluiti infine anche gli atti di indagine avviati inizialmente a Treviso. In costante contatto fin dalle prime battute investigative, i magistrati delle due Procure avevano infatti ravvisato una connessione nel caso e ritenuto di far confluire tutti gli atti nell'ufficio giudiziario del capoluogo friulano dove si sarebbero verificati i primi fatti contestati all'assistente sanitaria, unica indagata nella vicenda. Nel corso delle indagini era stata eseguita dai carabinieri del Nas una attività di raccolta di prelievi di sangue di un campione rappresentativo di bambini selezionati dalla Procura di Udine, alcuni vaccinati dall'assistente sanitaria e altri, campione di riferimento, a cui le vaccinazioni erano state somministrate da altri operatori. I prelievi erano stati quindi analizzati nel corso di un incidente probatorio eseguito davanti al gip del tribunale di Udine Mariarosa Persico. Le analisi erano state eseguite a Genova dal medico legale Carlo Moreschi, docente dell'Università di Udine, e dal dottor Giancarlo Icardi, direttore dell'unità di igiene dell'ospedale San Martino del capoluogo ligure, e avevano portato gli esperti a ravvisare una bassa risposta immunitaria all'antigene del morbillo nelle persone vaccinate dall'assistente sanitaria di Spresiano. All'esito delle indagini il pm titolare dell'inchiesta, il Procuratore aggiunto Claudia Danelon, aveva chiesto il rinvio a giudizio per Petrillo per le ipotesi di peculato, omissione d'atti d'ufficio e falsità in certificati. Apertasi davanti al gup del tribunale di Udine Daniele Faleschini Barnaba, l'udienza preliminare era stata sospesa il 21 dicembre in attesa della decisione della Corte di Cassazione. Ripresa il 17 maggio, dopo la decisione degli Ermellini, l'udienza si era conclusa con il rinvio a giudizio disposto dal giudice nei confronti dell'assistente sanitaria. Petrillo, che ha sempre negato di aver finto le vaccinazioni, ha ribadito anche in quella occasione, per tramite del suo avvocato, di aver eseguito in maniera corretta le vaccinazioni. La difesa aveva chiesto per la donna il proscioglimento in udienza preliminare e ora farà valere le proprie argomentazioni a dibattimento.
E.V.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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