E' stato il compagno di Silvia a lanciare l'allarme

Mercoledì 6 Febbraio 2019
E' stato il compagno di Silvia a lanciare l'allarme
LA TESTIMONIANZA
MIRANO «Non ho voglia di parlare, sono scosso. Non insista». Il tono è gentile ma fermo. Nel momento in cui l'interlocutore si qualifica come giornalista, capisce subito il motivo della telefonata. No, il dolore se lo tiene per sé. C'è anche troppo clamore attorno alla tragedia causata dalla sua fidanzata che, prima di togliersi la vita, avrebbe ammazzato gli anziani genitori.
Titolare di un negozio di foto e video a Mirano, 63 anni, da circa un anno e mezzo era il compagno di Silvia Marzaro, 43 anni, con la quale conviveva, specie da quando il padre e la madre di lei si erano trasferiti in maniera stabile ad Asiago, dopo aver venduto la casa in cui erano vissuti da sempre in via Dante, sempre a Mirano.
È stato lui a scoprire cosa era accaduto, chiedendo aiuto ai vigili del fuoco e alle forze dell'ordine. Lunedì pomeriggio, poco prima delle 16.
Era allarmato dal fatto che non riusciva a mettersi in contatto con Silvia dalla sera precedente. Si erano telefonati e messaggiati durante la giornata.
Fino alla conversazione whatsapp interrotta da Silvia, senza concludersi, attorno a mezzanotte. Lì per lì non ci aveva fatto troppo caso.
Ma il mattino seguente il silenzio perdurante lo ha preoccupato. Non era da Silvia, anche perché si sentivano spesso. Se non lo contattava in alcun modo al cellulare doveva essere successo qualcosa. Impossibile anche che, nel caso avesse dimenticato lo smartphone a casa uscendo, si fosse trattenuta fuori così a lungo e per di più con il padre e la madre ultraottantenni con acciacchi di salute.
Nel primo pomeriggio la decisione di salire in macchina per raggiungere Asiago. Arrivato in contrada Pennar, davanti all'appartamento della famiglia Marzaro, l'angoscia è aumentata. Nessuna risposta nemmeno dopo i tanti squilli di campanello. Eppure Silvia doveva esserci e anche i suoi genitori, la macchina parcheggiata, le finestre chiuse.
La conferma ai timori quando i pompieri alla presenza della polizia locale hanno consentito l'accesso nell'abitazione.
A quel punto le parole non sono più servite. È calato un silenzio doloroso e lancinante. Silvia a terra, sul pavimento.
Di sopra in camera marito e moglie. Tutti morti. Cosa aveva fatto? Perché lo aveva fatto? Perché non aveva chiesto aiuto?. Interrogativi destinati a rimanere senza risposta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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