DRAMMA sul voto

Sabato 6 Maggio 2017
DRAMMA sul voto
Era seduto. Lo hanno visto irrigidirsi. Non prendeva più appunti, sembrava in stato catatonico. Quando gli hanno passato il microfono non riusciva a parlare. E poi ha rovesciato gli occhi. A quel punto tutti in sala hanno capito che la situazione era. Sergio Giordani, 63 anni, candidato sindaco del centrosinistra era stato colpito da un'ischemia cerebrale. Subito è stato adagiato a terra. In sala per fortuna c'era un neurologo dell'ospedale S. Antonio che ha capito immediatamente la situazione e ha chiamato il 118 spiegando con cognizione di causa le condizioni del paziente. In pochi minuti sono arrivate l'ambulanza attrezzata per questi casi e l'auto medica; nel frattempo all'ospedale è stata preparata la Tac in modo che l'accertamento necessario per stabilire come intervenire fosse fatto in tempi strettissimi. E così è stato. Giordani nel giro di pochissimo è arrivato in pronto soccorso ed è stato sottoposto subito alle terapie di cui aveva bisogno, cioè la trombolisi che serve a sciogliere il trombo che occlude un vaso, ricanalizzandolo. In questi casi è una corsa contro il tempo: prima si arriva, migliori sono le possibilità di recupero totale. Da questo punto di vista l'ex presidente del Padova è stato fortunatissimo. Poco dopo è stato ricoverato nella Stroke Unit della Neurologia, un reparto d'eccellenza dove vengono curate queste patologie. Da quel momento è stato un susseguirsi di miglioramenti: era entrato con un'emiparesi destra, rientrata già ieri mattina, e c'è stata anche una discreta ripresa del linguaggio, secondo i medici destinata a migliorare a breve. Decisivi, infatti, saranno proprio i prossimi 2-3 giorni. Al suo capezzale, oltre alla moglie Lucia, ai figli Antonio e Paola, c'è sempre stato il dottor Stefano Bellon, medico di base e suo amico da anni, che non lo ha lasciato neppure un attimo, tanto è vero che la famiglia Giordani gli ha affidato il compito di stilare i bollettini-medici: «Sergio Giordani - ha scritto ieri sera nell'ultimo - soffre degli esiti di un'ischemia cerebrale trattata con successo con trombolisi; le condizioni necessitano una stretta osservazione medica, ma l'evoluzione del quadro clinico induce all'ottimismo. Si coglie l'occasione per ringraziare tutti gli operatori sanitari dell'Azienda Ospedaliera che con professionalità e dedizione si stanno prodigando per il pieno recupero del paziente». Giordani è reattivo, arrabbiato e desideroso di combattere questa battaglia inaspettata, capitata dopo un periodo di stress per la campagna elettorale. Era arrivato molto stanco all'appuntamento di Voltabarozzo. «É la quarta volta che parlo in pubblico da oggi pomeriggio. Anche questa sera non sono riuscito a toccare cibo», aveva confidato ai suoi collaboratori poco prima. La serata, nella sala comunale di via Piovese 74 era comunque iniziata bene. Giordani era stato introdotto dai candidati Roberto Bettella e Fiorella Monsellato. Poi aveva spiegato il suo programma elettorale. La parola era quindi passata al pubblico in sala che aveva cominciato a fare domande. É stato in quel momento che qualcuno si è accorto che qualcosa non andava per il verso giusto. E quando gli hanno passato il microfono ha provato a parlare, ma la voce non gli è uscita. In più non riusciva a muoversi. Si è piegato su se stesso. A quel punto che il suo addetto stampa è intervenuto, con Chiara Fornasiero di Amo Padova, assieme al neurologo che lo ha disteso a terra. Giordani appariva come intontito, provava ad aprire gli occhi e ad alzarsi, ma inutilmente, come se non avesse più forze. Poi la corsa in ambulanza che gli ha salvato la vita.

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