Da oggi di nuovo vietati kayak, sup e bici d'acqua. Divieti più stringenti

Martedì 4 Giugno 2019
Da oggi di nuovo vietati kayak, sup e bici d'acqua. Divieti più stringenti
TORNA IL DIVIETO
VENEZIA In attesa delle soluzioni sulle grandi navi e del blocco del transito in Bacino, da oggi i canali sono di nuovo vietati alle imbarcazioni a remi che non siano quelle tradizionali di voga alla veneta. Vie d'acqua interne sbarrate - a parte certe ore - ai kayak, sup, waterbike, dragon boat e ad ogni altra barca a remi. È stata infatti pubblicata ieri l'ordinanza che ripristina i divieti dello scorso luglio, che lo scorso marzo erano stati annullati dal Tar a causa di un vizio di forma (il mancato parere di Provveditorato, Capitaneria e Regione) che ne pregiudicava la legittimità. Quei passaggi sono stati perfezionati a fine maggio e l'ordinanza è stata riproposta in forma analoga a quella precedente e con limitazioni ben superiori rispetto all'ordinanza del commissario del 2015.
SEMPRE VIETATO
Allora, è vietato sette giorni su sette per tutti questi natanti (spesso impropri, come le bici appoggiate su due galleggianti) navigare in canal Grande, in rio di Cannaregio e nei rii del sestiere di San Marco inoltre nei canali dove sono attivi servizi di trasporto pubblico di linea di navigazione autorizzati dal Comune di Venezia. Quest'ultima frase non significa nulla al momento, visto che i servizi di linea passano solo per il Canalazzo e per Cannaregio. Se in futuro però, per assurdo, si riapresse rio Novo e rio della Tana ecco che i divieti rimarrebbero.
NELLE ORE LAVORATIVE
Il divieto viene confermato per tutti gli altri rii della città tra le 7 e le 17 dal lunedì al venerdì e al sabato dalle 7 alle 15. La domenica, invece, non essendoci servizi di trasporto merci, è di libera navigazione. Il canal Grande, invece, è interdetto sempre e comunque a queste unità e chi transiterà, anche solo per attraversare, non potrà più farlo se non rischiando una multa.
Come nell'ordinanza precedente, condizione per poter navigare per questi natanti è il possesso di un fanale bianco visibile a 360 gradi che deve essere sempre a bordo e che deve essere tenuto acceso da mezz'ora dopo il tramonto alla mezz'ora prima del sorgere del sole.
LA QUESTIONE
Il problema era stato sollevato dagli operatori di barche da lavoro, principalmente trasportatori, ma anche tassisti e gondolieri i quali più volte segnalavano nei canali la presenza di persone inesperte a bordo di imbarcazioni improbabili quanto a stabilità e sicurezza. È il caso della moda del Sup, la tavola che si porta con una pagaia stando in piedi, ma soprattutto delle waterbike, biciclette che si possono rovesciare con un niente. C'è poi il caso dei kayak che vengono a volte noleggiati semplicemente a chiunque lo chieda senza che vi siano accompagnatori. Nel traffico di Venezia non è infrequente trovarsi in situazioni di ingorgo tali da non sapere cosa fare, tra un ferro di gondola a una spanna dalla nuca e la doppia elica di un taxi da prua.
QUELLI IN REGOLA
Tra questi operatori ci sono realtà virtuose, come Venice Kayak, società con sede alla Certosa che aveva impugnato la precedente ordinanza di fronte al Tar. Loro, e forse pochi altri operatori, accompagnavano sempre con istruttori federali piccoli gruppi di persone e non tolleravano trasgressioni o fughe in avanti dei partecipanti. Anche per loro, però, che non fanno mero noleggio, è calata la mannaia.
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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