CRIMINALI IN ERBA
MIRANO La loro forza era il gruppo. Organizzati in una mini

Giovedì 22 Febbraio 2018
CRIMINALI IN ERBA
MIRANO La loro forza era il gruppo. Organizzati in una mini spa del crimine, con ruoli e compiti ben definiti, rubavano gli scooter dalla cittadella scolastica di Mirano per poi smembrarli e rivenderne i pezzi. Una baby gang che agiva anche con metodi violenti, se necessario, anche in altri contesti. I carabinieri, dopo un mese di indagini, sono riusciti a individuarli tutti e a stroncare i loro traffici in ascesa: i protagonisti sono una decina di ragazzi, tutti italiani, tra i 13 e i 18 anni. Provengono da Santa Maria di Sala, Spinea, Mirano e Marghera e sono indagati per furto aggravato, ricettazione e riciclaggio.
LA STRUTTURA
Da alcuni mesi la banda aveva preso di mira gli istituti della cittadella di via Matteotti: 8 Marzo, Lorenz, Majorana e Primo Levi. Colpi a ripetizione, con vari cinquantini spariti dai parcheggi degli istituti o dal capolinea dell'Actv e studenti rimasti a piedi al termine delle lezioni. Da fine gennaio, in particolare, i furti si erano intensificati: tre in tre settimane. I carabinieri di Mirano, partendo quindi dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, sono riusciti a ricostruire la dinamica dei colpi. Le sagome di alcuni giovani, infatti, nonostante la giovanissima età erano già note alle forze dell'ordine. Alcuni di loro avevano già alle spalle diversi precedenti. Identificati gli autori materiali dei furti, i militari hanno ripercorso la catena di gestione dei motorini rubati, che venivano venduti ad altri giovanissimi ricettatori che avevano il compito di riciclarne i pezzi, che poi finivano sul mercato nero.
RUOLI E LUOGHI
I più anziani, due diciottenni di Spinea e Santa Maria di Sala, avevano il compito più delicato: rubare gli scooter. Per il secondo passaggio c'erano altri giovani, tra i 13 (uno dei dieci, infatti, è addirittura non imputabile in quanto minore di 14 anni) e 17 anni, particolarmente abili nella meccanica e nel modificare targa e telaio, in maniera da rendere irriconoscibile il veicolo una volta risistemato. Le officine erano in due garage, uno a Spinea e uno a Marghera, in zona Vaschette, dove risiede appunto il ramo margherino della banda. Il terzo passaggio, era quello commerciale. I venditori rivendevano i motorini, di solito sulla piazza di Marghera, interi o a pezzi. Nel corso delle operazioni, i carabinieri sono riusciti a recuperare gli ultimi tre scooter rubati e riconsegnarli ai legittimi proprietari. I nove indagati (il 13enne è, per legge, fuori fascicolo) sono stati quindi segnalati alla procura di Venezia e alla procura minorile.
METODI VIOLENTI
L'inchiesta, però, prosegue perché per i militari la baby gang agiva anche in altri settori. Il sospetto è che alcuni mezzi rubati e trasformati dai ragazzini venissero utilizzati per altre attività. Non solo furti con destrezza, quindi, ma anche violente rapine. Reati che non sono ancora stati contestati ufficialmente ma su cui gli investigatori starebbero lavorando da giorni. Stando alle indagini, infatti, farebbero parte di questo gruppo anche i rapinatori che venerdì 2 febbraio avevano aggredito, picchiato e minacciato con una pistola (scacciacani) tre ventenni che stavano uscendo dalla palestra di Campocroce di Mirano. Il gruppo, che aveva agito con scooter senza targa, aveva malmenato i tre facendosi consegnare soldi e cellulari.
Davide Tamiello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci