VIGILI DEL FUOCO
PORDENONE Quello dei Vigili del fuoco di Pordenone è diventato

Giovedì 5 Dicembre 2019
VIGILI DEL FUOCO
PORDENONE Quello dei Vigili del fuoco di Pordenone è diventato un Comando di passaggio: chi arriva da fuori regione nel giro di pochi mesi si fa trasferire nei paesi d'origine. E così, a fronte di 15/20 unità assegnate, l'organico continua a calare, anche per effetto dei pensionamenti. «Le squadre - è il grido d'allarme lanciato dal comandante provinciale Doriano Minisini durante la ricorrenza di Santa Barbara - sono sempre più in affanno, anche perchè l'età media degli uomini sta aumentando». La soluzione? A proporla è lo stesso comandante: non più concorsi su base nazionale, ma concorsi regionali o interregionali che coinvolgano Friuli e Veneto. È l'unico modo, secondo Minisini, per trattenere il personale.
GLI INTERVENTI
Attualmente la pianta organica del Comando provinciale ha 192 unità: 26 uomini sono soltanto sulla carta. Sui mezzi di soccorso salgono 166 pompieri che garantiscono una media di oltre 14 interventi al giorno. Gli interventi sono costanti, a meno che non si verifichino incendi boschivi, alluvioni o altre calamità naturali. «È un impegno di 25.940 uomini per un totale di 31.128 ore lavorative - spiega Minisini - La sede centrale ha portato a termine 3.306 interventi, il distaccamento di San Vito 760, quello di Spilimbergo 511 e quello di Maniago 594». Non va tralasciato il contributo dei vigili del fuoco volontari: 12.684 ore a Sacile. «E adesso che sono stati sboccati i fondi - sottolinea Minisini nel suo discorso - speriamo che a Sacile si possa realizzare quanto prima la caserma».
SUPER SPECIALIZZATI
Dal 1965, quando la sede del Comando provinciale era ancora in via Dante e nel bilancio annuale dei 36 pompieri in servizio c'erano 155 interventi, molte cose sono cambiate. I Vigili del fuoco sono sempre più specializzati, basti pensare alle squadre che da lunedì stanno cercando il 59enne scomparso nel Tagliamento, a ridosso del ponte di Madrisio. In campo sono scese squadre di soccorso alpino fluviale, squadre specializzate nell'uso dei droni e cinofili. Per non dimenticare i nuclei che intervengono quando ci sono rischi chimico-batteriologici o le nuove squadre formate per investigare sulla natura degli incendi. Anche i mezzi - grazie alle nuove tecnologie - sono sempre più sofisticati.
NUOVA CASERMA
Le aspettative per il 2020? Non c'è soltanto la questione del personale. Si spera di riempire i vuoti in organico, ma anche di poter avviare l'iter per la realizzazione della nuova caserma, attesa ormai da diversi anni. «Ci sono risorse previste nella finanziaria - conferma Minisini - ma l'impatto non sarà immediato, bisogna aspettare». L'iter per la caserma è ripartito, bisogno adesso aspettare il progetto definitivo e poi le procedure per l'appalto. Nel frattempo è stato rinnovato l'accordo con la Base Usaf di Aviano per l'assistenza reciproca in caso di soccorso.
LE 80 INFORMATIVE
Oltre ai soccorsi, rilevante è anche l'attività di prevenzione incendi e polizia giudiziaria, che ha portato introiti per lo Stato pari a 454.600 euro. Delle 16.500 pratiche in archivio, ne sono state smaltite 4.600. Sono arrivate 782 nuove richieste di controllo (di cui 360 sono nuovi progetti); 161 sono i progetti esaminati e 770 i sopralluoghi di controllo; 50 le verifiche sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e 80 le informative depositate in Procura.
C.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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