Una casetta dell'acqua in ogni quartiere

Sabato 14 Settembre 2019
Una casetta dell'acqua in ogni quartiere
LE CASETTE
PORDENONE Una casetta dell'acqua in ogni quartiere. È questa la scommessa dell'assessore Stefania Boltin che vorrebbe installare in futuro almeno altri sei impianti, che andrebbero così ad aggiungersi ai quattro già esistenti e per i quali, a distanza di quattro anni dalla loro installazione, i risultati relativi al loro utilizzo da parte dei cittadini sono più che lusinghieri. A Pordenone, attualmente, ci sono quattro casette dell'acqua per l'erogazione di acqua microfiltrata, installate in via Galilei, via Aprilia, largo Cervignano e via Pirandello. Gli utenti possono acquistare l'acqua microfiltrata, sia naturale che gassata, al prezzo di 4 centesimi al litro utilizzando una tessera prepagata.
L'ASSESSORE
«Da sempre - afferma l'assessore Boltin - incoraggiamo il consumo dell'acqua potabile fornita dall'acquedotto civico, per limitare il consumo delle bottiglie di plastica ed aiutare al contempo le famiglie a risparmiare. Va ricordato che, mentre le bottiglie di vetro possono essere lavate ed accuratamente disinfettava dopo più utilizzi, quelle di plastica possono mantenere al loro interno residui che possono presentare cariche microbiche elevate e, quindi, rischiose per la salute». Le casette sono state installate dalla ditta ProAcqua Group, che si è aggiudicata la gara per la concessione degli spazi messi a disposizione dal Comune. L'amministrazione, dal canto suo, vuole andare oltre. Vorrebbe implementare la loro presenza sul territorio ed affidare la gestione ad Hydrogea, la stessa società che gestisce l'acquedotto. Sei gli impianti che dovrebbero trovare spazio in città e, in particolare, andare a coprire i quartieri attualmente sprovvisti: Vallenoncello, Rorai, Sacro Cuore e Borgomeduna. «Senza dimenticare poi la zona del centro - afferma Boltin - che non può e non deve essere dimenticata. In centro, tra l'altro, vorremmo posizionare anche qualche piccola fontanella, sempre collegata all'acquedotto, a disposizione soprattutto dei turisti. Tempi? Non ce ne siamo ancora dati ma questi sono impegni che l'amministrazione si è presa e che, dunque, intende onorare al meglio. Naturalmente entro la fine del mandato».
I NUMERI
Intanto ad emergere è che il 40 per cento dei condomini di Pordenone, specie quelli che si trovano in centro, non è (ancora) allacciato alla rete idrica dell'acquedotto. Una situazione delicata che l'assessore Boltin sta monitorando da tempo. La questione, più volte sollevata anche da Hydrogea, è sempre la stessa: la qualità dell'acqua di acquedotto non è superiore rispetto a quella che viene prelevata dai pozzi artesiani ma almeno c'è un controllo pressoché costante sulla sua potabilità. Se il sindaco può controllare lo stato delle fontane e inibirne l'utilizzo, non può obbligare condomini ed amministratori ad allacciarsi alla rete idrica dell'acquedotto. Ogni anno i singoli amministratori dovrebbero predisporre il controllo dell'acqua dei singoli condomini, invece in molti casi le verifiche non solo non avvengono con regolarità ma le ultime si riferiscono a molti anni fa. Oppure se vengono eseguite spesso non vengono poi inoltrate all'Azienda sanitaria 5 che, attraverso il Dipartimento di prevenzione, dovrebbe imporre eventuali interventi da attuare in presenza, per esempio, di ammonio, nitrati o pesticidi. Soprattutto nell'area centrale della città sono numerose le palazzine che prelevano l'acqua ancora dai pozzi artesiani. «La mia speranza l'auspicio dell'assessore è che la società di gestione del servizio idrico integrato, è che tutti, prima o poi, possano allacciarsi regolarmente all'acquedotto».
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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