Serrande abbassate, c'è chi preferisce chiudere piuttosto di restare a secco

Martedì 18 Giugno 2019
Serrande abbassate, c'è chi preferisce chiudere piuttosto di restare a secco
COMMERCIO IN CRISI
PORDENONE «I negozi sono aperti», è il messaggio, quasi d'incoraggiamento, che il Comune ha scelto di mettere a pochi passi dalla richiesta di passiensa indirizzata in dialetto ai pordenonesi. Ma in realtà non è vero. Non per una scelta piovuta dall'alto, bensì per una decisione ponderata di alcuni proprietari di attività commerciali che insistono su via Mazzini. Ieri mattina, passeggiando lungo lo stretto corridoio che divideva le vetrine dal rumore del cantiere, si poteva subito notare la presenza di alcuni cartelli. Il primo si trovava affisso all'esterno dell'osteria Calice d'oro, solitamente aperta ogni lunedì. L'avviso avvertiva i clienti che invece, a causa dei lavori, il bancone non avrebbe servito da bere e che l'esercizio commerciale sarebbe rimasto con le serrande abbassate. Ancora qualche metro verso la stazione, ed ecco La calzolaia, altro negozio affacciato sulle transenne del cantiere di via Mazzini. Stessa musica e stesso avviso: chiusura straordinaria e nessuno alla cassa. Meglio perdere una giornata, forse anche una settimana, rispetto a consumare corrente elettrica a vuoto. E c'è anche chi, pur avendo mantenuto il turno di apertura, sta meditando di ammainare la bandiera già da stamattina. È il caso, ad esempio, dello storico alimentari che oggi si trova soffocato dalle barriere e dal rumore delle ruspe. «Stiamo facendo una valutazione attenta - dice Umberta Bottos, titolare del piccolo negozio - e potremmo anche non riaprire domattina (oggi per chi legge, ndr). È sicuramente un danno, anche se i cantieri servono alla città. Si poteva pensare a un corridoio più agevole dalla stazione al centro». Al termine delle barricate c'è invece un supermercato. È raggiungibile dalla stazione, ed è l'ultimo esercizio commerciale prima della chiusura della strada che si incontra puntando piazzetta Cavour. All'interno le commesse ammettono di aver notato un calo drastico della clientela nella prima giornata del super-cantiere. Ma in questo caso non c'è alcuna chiusura preventiva alle porte. Decide la casa madre, che se ne infischia di un po' di lavori in corso. Per i commercianti più piccoli, invece, la musica è un po' diversa.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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