Ora Leandrinho rinnega i bianconeri

Sabato 21 Novembre 2015
UDINE - Caso-Leandrinho, l'Udinese rischia la grande beffa. Diciassette anni appena, ma un futuro da grande già disegnato dai tessitori del futuro del calcio. È tutto questo, il giovane attaccante in forza al Ponte Preta e alla Nazionale Under 17 brasiliana (ha appena disputato il Mondiale di categoria, con due gol all'attivo), ma l'Udinese sta rischiando seriamente di perderlo. Storia intricata, degna di un tribunale di conciliazione internazionale. Sì, perché allo stato attuale delle cose esiste un contratto. Per trovarlo, con tanto di firma in calce, bisogna tornare indietro fino al marzo scorso, quando il ragazzo (allora sedicenne) metteva la sigla sull'intesa che l'avrebbe legato al Granada, club spagnolo della famiglia Pozzo. Insomma, sembrava pronto a entrare nel mondo bianconero dalla porta di servizio, per poi promettere un'esplosione definitiva proprio al Friuli. L'ennesima "magia" targata Pozzo? Questa volta sembra di no, perché c'è l'intoppo. Il giovane talento avrebbe firmato da 16 enne senza il consenso dei genitori e ora sembra aver compiuto la classica retromarcia, annullando di fatto ogni impegno preso. È un giovane e tecnicamente può farlo.
E l'Udinese? Intanto aspetta, perché per invalidare definitivamente l'operazione serve l'ok della Fifa. Ma l'aria di beffa soffia già sul Friuli. Intanto le grandi d'Europa fiutano l'affare e si gettano a capofitto sul talento del Ponte Preta. C'è il Real Madrid, in primis, ma anche le italiane Inter e Roma. Il contratto di Leandrinho scadrà il 31 dicembre del 2015 e su di lui si va scatenando una vera e propria asta. I giallorossi si sono mossi con il ds, Walter Sabatini, i nerazzurri con l'osservatore Pierluigi Casiraghi. Entrambi sono in «missione» in Brasile per ottenere un colloquio con la famiglia del ragazzo. L'Udinese oggi sembra più defilata, e soprattutto non in grado di competere con i top team europei, nonostante una firma datata marzo 2015. Leandrinho ha già all'attivo 7 gol stagionali con il Ponte Preta. È una seconda punta di grande rapidità e agilità.
Marco Agrusti

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