Nel riqualificato Foro boario arrivano anche le opere d'arte

Venerdì 24 Settembre 2021
Nel riqualificato Foro boario arrivano anche le opere d'arte
SAN VITO
Per chi transita da qualche giorno lungo viale del Mattino, direttrice stradale che porta al centro storico della cittadina e alle arterie stradali principali, si è certamente accorto di un nuovo angolo completamente rinnovato. Si tratta del Foro Boario, sito dove per decenni era attiva una stazione di rifornimento di carburante. L'area era in gestione da parte dell'Eni, marchio mondiale della distribuzione di rifornimenti, che una volta chiusa l'attività di rifornimento carburanti, in accordo con il Comune di San Vito, ha portato avanti l'operazione di ripristino del sito.
LA RIQUALIFICAZIONE
Solo una volta eseguite le opere concordate, l'area è stata riconsegnata al Comune di San Vito, che ha potuto avviare e portare (quasi) a compimento il progetto di riqualificazione, per dare un nuovo spazio verde ai cittadini. Già oggi, a intervento praticamente ultimato, sembra di trovarsi in una piccola piazza, che richiama l'aspetto che la zona aveva un secolo fa e cioè quella di area verde. Zona che per oltre un secolo ha ospitato la funzione di Foro Boario (mercato degli animali). A finanziare l'intervento, oltre all'ente comunale, è stata la stessa Eni. Dal municipio fanno sapere che una volta che Eni ha riconsegnato l'area dopo i lavori di bonifica, il Comune è intervenuto per attuare il progetto previsto con la posa di alberatura come da indicazioni dell'agronomo incaricato e la stesura del manto erboso.
LE OPERE D'ARTE
Il prossimo passo, che andrà a concludere l'intervento, prevede l'installazione di opere arte, tra cui un pannello che riporta l'immagine dell'epoca, ovvero di come si presentava nel secolo scorso il Foro Boario. L'area, in località Fontanis, fino a poco meno di quattro anni fa ospitava una stazione di rifornimento. L'area di servizio dove sorgeva il distributore di carburante dell'Eni è stata chiusa a ottobre 2017 (aperta a metà degli anni '60) e l'impianto in superficie è stato rimosso poco dopo. Lo spiazzo era rimasto vuoto, in attesa del primo intervento più corposo ovvero la rimozione dello scatolare in cemento, un manufatto per isolare le cisterne di carburante dalla falda acquifera presente. Un'operazione non scontata i cui costi sono stati coperti da Eni, compreso quello del taglio del platano presente.
IL GRANDE PLATANO
L'albero, dalle dimensioni ragguardevoli, alto circa 20 metri, con un'età di oltre un secolo almeno, è stato tagliato dopo che era stato constatato lo stato di salute ormai irreversibile: l'essenza infatti era ormai secca. La causa? Si è scoperto che aveva contratto il cancro colorato del platano, una malattia fungina causata dal fungo ascomicete Ceratocystis fimbriata che parassitizza i platani portandoli alla morte, senza possibilità di intervento. Ora l'ambito del Foro Boario appare rinnovato e dà una nota di colore all'ambito di Fontanis.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci